La scossa di magnitudo 6.5 di questa mattina ha scatenato una potenza di circa 80 chilotoni, pari a 80.000 tonnellate di tritolo. In pratica, l’effetto e’ 4 volte superiore a quelle delle bombe atomiche che nel 1945 distrussero interamente le citta’ giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. Il geologo Domenico Angelone, intervistato dall’Agi, spiega che ogni 0,2 magnitudo in piu’ si raddoppia la potenza scatenata da un sisma, in quanto la misurazione Richter procede con una scala logaritmica.
Terremoto, tante forti repliche: oltre 50 scosse superiore a 3 nelle prime ore del mattino
Dopo l’evento di questa mattina alle ore 7:40 di magnitudo M 6.5, con epicentro nei dintorni di Norcia (Perugia), sono stati localizzati soltanto fino alle ore 10,00 circa altri 50 eventi di magnitudo maggiore di 3.0. nella zona al confine tra Marche e Umbria. Lo annuncia l’Ingv nel precisare che le scosse piu’ forti si sono registrate con i due terremoti vicino Norcia alle ore 7,40 di M 6.5 e 7,44 di M 4,6, e dopo scosse ravvicinate nel reatino alle 7,55 di M 4,1 e alle 8,13 di M 4,5. Ancora nel perugino alle 9,35 di M 4.4. Comunque dopo la scossa più forte, di magnitudo 6.5, non ci sono state repliche elevate: la più forte è stata appunto di magnitudo 4.6, molto più lieve. Solitamente, in questi casi, si verifica sempre una replica molto simile alla scossa principale, che potrebbe scuotere di nuovo l’Appennino centrale nelle prossime ore.
Terremoto, la scossa di oggi tra le più forti dell’ultimo secolo
Il terremoto che si e’ verificato questa mattina alle ore 7.40 nell’Italia centrale e’ stato di magnitudo 6.5, di poco inferiore a quello, di magnitudo 6.8, che il 23 novembre 1980 colpi’ l’Irpinia e la Basilicata, provocando oltre 2.570 morti. Si inserisce, inoltre, tra i piu’ forti terremoto in Italia degli ultimi 110 anni. Il sisma odierno, inoltre, e’ stato piu’ forte di quello del 24 agosto scorso al confine tra Lazio e Marche (nell’area di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto), di magnitudo 6.0, che fece circa 300 morti. E’ stato superiore come intensita’ alle due scosse del 26 ottobre (magnitudo 5.4 la prima, 5.9 la seconda) nell’area di Norcia, Castelsantangelo e Preci, tra Umbria e Marche, la stessa di questa mattina. La scossa di oggi, inoltre, e’ stata piu’ forte anche di quella del 6 aprile 2009 all’Aquila, di magnitudo 5.8, che provoco’ oltre 300 morti. L’intensita’ del sisma di questa mattina, inoltre, si e’ avvicinata, senza tuttavia superarla, ai tre principali terremoti verificatisi nel secolo scorso in Italia: quello di Messina del 28 dicembre 1908 (magnitudo 7.0, 85.926 morti), quello che il 13 gennaio 1915 si verifico’ in Abruzzo (magnitudo 6.8, 32.610 morti); quello dell’Irpinia-Basilicata (magnitudo 6.8, 2.570 morti).
Terremoto, dall’Irpinia 1980 ad oggi: negli ultimi 36 anni le scosse più forti tutte lungo l’Appennino
A partire dal terremoto dell’Irpinia del 1980 i terremoti piu’ forti avvengono in Italia nella zona dell’Appennino centrale: “nel recente passato nella storia sismica dell’Italia e’ stato pesantemente coinvolto l’Appennino Centrale, che da quasi 40 anni sta dando luogo ai fenomeni maggiori registrati nel nostro Paese“, ha detto il sismologo Antonio Piersanti, dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Dopo l’Irpinia, infatti, abbiamo avuto nel 1997 il terremoto di Umbria e Marche, nel 2009 L’Aquila, nel 2012 l’Emilia Romagna appena a nord dell’Appennino e adesso nel 2016 ancora una volta l’Appennino centrale.