Lazzaro Spinelli, 56 anni, è un volontario dell’associazione ‘Salvati Onlus’, una delle organizzazioni del sistema di protezione civile presenti a Camerino: “Non so piu’ neanche quanti anni sono che faccio terremoti qui siamo arrivati ieri mattina presto con un furgone carico di acqua e coperte, sono le cose piu’ importanti nelle prime ore dell’emergenza“.
“Il primo disagio e’ la mancanza di privacy, non c’e’ alcuna possibilita’ di avere un istante per se’. E poi c’e’ il problema dei bagni, qui ci sono trecento persone e i bagni sono solo cinque. Puoi immaginare cosa succede la mattina o la sera“. Essere sfollati “è un po’ come essere prigionieri”. “C’e’ sempre qualcuno che decide per te, che ti dice cosa fare e ti da’ quello di cui hai bisogno. E’ un po’ come essere in galera“. “Beh, forse un po’ meglio della galera“.