La terra continua a tremare nel Centro Italia, con oltre 340 scosse registrate dalla rete sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a partire dall’evento principale magnitudo 5.4, delle 19,11 del 26 ottobre. Due scosse piu’ forti: quella principale, e quella magnitudo 5.9 delle 21.18. Sempre quattro i terremoti di magnitudo superiore a 4. Le scosse di magnitudo compresa fra 3 e 4 sono state 62, di cui 30 registrate oggi. I terremoti piu’ numerosi e frequenti sono quelli di magnitudo fra 2 e 3, che sono stati complessivamente 274, 184 avvenuti oggi. L’attivita’ sismica continua a interessare la zona a Nord-Ovest di Norcia e sembra concentrata fra Visso e Norcia e, piu’ a Nord, verso Ussita.
I Comuni colpiti dal nuovo terremoto sono Visso, Ussita, Pievetorina, Acquacanina, Montecavallo, Fiastra, Pievebovigliana, Caldarola, Camerino, Muccia, Serrapetrona, Cingoli, Matelica, San Severino Marche, Tolentino, Caldarola, Fiuminata, Castel Sant’Angelo sul Nera, Sefro e Pioraco. E’ la prima rilevazione del Cor (Centro operativo regionale) delle Marche, che ha dato questa informazione al Dicomac. Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli insieme al capo della protezione civile Fabrizio Curcio e al commissario per la ricostruzione Vasco Errani sta incontrando gli amministratori dei Comuni colpiti per valutare l’esatto numero degli sfollati che da una prima stima risultano diverse migliaia e organizzare al meglio le risposte alle esigenze più immediate di assistenza alla popolazione. Manca acqua a Sefro, Camerino e Pievetorina e i tecnici stanno provvedendo a ripristinare il servizio. Per quanto riguarda la viabilità sono tutte funzionanti le strade marchigiane di competenza dell’Anas. La Salaria è stata riaperta ad un senso di circolazione all’altezza di Pescara del Tronto.Un uomo, di Visso, è stato ricoverato in codice giallo a Camerino per la frattura del femore; il pronto soccorso di Camerino è attivo e superata la fase di maggior afflusso ha ricoverato tre persone in osservazione a seguito di traumi cranici lievi. Diversi gli ospedali e le strutture sanitarie lesionate nel maceratese: A Cingoli sono stati evacuati 17 degenti dall’ospedale e trasportati a Jesi; a San Ginesio 16 anziani ospiti della struttura sanitaria sono stati trasferiti in altra ala della struttura; a Muccia, nella residenza protetta, 18 pazienti sono stati spostati temporaneamente su alloggiamenti prefabbricati nell’area del cantiere stradale Quadrilatero in attesa ricollocazione in postazione più idonea; a Matelica è stato evacuato il punto di primo intervento dell’ospedale; a Ussita abbandonata una casa di riposo con 22 ospiti; evacuate anche le strutture per anziani e lungodegenti di Pievetorina, Pioraco, Tolentino, Visso, Pievabovigliana e Caldarola.
Gli sfollati a seguito del Terremoto che è tornato a colpire l’Italia centrale sono tra i quattro e i cinquemila. Lo ha detto il capo dipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio, durante l’incontro a Camerino al quale partecipa anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Curcio ha sottolineato che il dato per ora è ancora provvisorio perché tante persone hanno abbandonato le abitazioni anche per paura di nuovi crolli. Bisognerà attendere le prossime ore per una stima corretta dei danni e delle abitazioni inagibili. “Stimiamo che il numero – dice Fabrizio Curcio – si attesterà nei prossimi giorni su 2500, 3000” sfollati.
“Ricostruiremo tutto fino in fondo“. Lo ha detto Vasco Errani, commissario per la ricostruzione, durante un sopralluogo nelle aree colpite dalle nuove forti scosse di terremoto.
“Il governo risponderà pienamente” ha affermato Errani, che ha aggiunto: “Stiamo lavorando con i sindaci. Il nostro primo obiettivo, dopo le terribili scosse, è fare assistenza alle persone e alla popolazione, la prima scelta è quella di assistere le persone negli alberghi o con il contributo di autonoma sistemazione per evitare al massimo che persone dormano in auto anche stanotte“.
Renzi: Italia più forte del terremoto
“Siamo qui per dirvi grazie e per dirvi che non vi molliamo. Italia e’ in una fase di costante difficolta’ dal punto di vista dei terremoti, non si fa in tempo a chiudere la ripartenza che ne arriva un altro. Abbiamo bisogno di fare un intervento strutturale, anche per il dopo, con il grande progetto Casa Italia. E’ quello che dobbiamo spiegare bene a tutti, agli aitaliani e agli europei. Non si scherza, dobbiamo dare tutti una mano, senza distinzioni, per sistemare il Paese“. “Il terremoto ci sta mettendo a dura prova ma l’Italia c’e’, non lascia soli i cittadini, siamo piu’ forti e ce la faremo“: lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi visitando a Camerino i luoghi danneggiati dal sisma di ieri sera. “Chiediamo al Parlamento, nel pieno rispetto dei ruoli, di fare piu’ veloce possibile per approvare il decreto sul terremoto perche’ li’ ci sono le risorse e gli strumenti per mettersi a lavorare subito“. “Dobbiamo ricostruire presto e in modo serio. Sono ottimista che riusciremo a farlo“.
“Oggi sono stati stanziati 40 milioni non basteranno, certo; si aggiungono ai 50 milioni gia’ previsti. Sono i primi segnali“. “Cercheremo di attuare lo steso meccanismo virtuoso gia’ previsto per Accumuli e Arcuata. Quando le telecamere se ne andranno sara’ quello il momento in cui dovranno arrivare ancora di piu’ i politici“.
“No alle tende, non ci prendiamo in giro, qui siamo a ottobre,” dice Matteo Renzi, in vista a Camerino, dove spiega: “Noi non possiamo immaginare di fare l’inverno in tenda, non bisogna metterle nemmeno le tendopoli, questo e’ l’obiettivo. Vediamo come fare nei prossimi giorni“. “Il crollo di Camerino e’ quello che ci ha fatto stare piu’ in tensione ieri, ma c’e’ anche sollievo per l’assenza di vittime“.
“Vi porto i saluti del presidente della Repubblica, l’ho sentito stamattina, vi abbraccia. Seguirà con la consueta attenzione e umanità, le sue doti istituzionali, le vostre vicende“.
Incessante sciame sismico, circa 1 scossa ogni 3 minuti
Scosse più o meno forti e percepibili, ma lo sciame sismico nelle zone colpite dal nuovo terremoto di ieri sera è incessante e non accenna a diminuire. Secondo le rilevazioni dell’Istituto nazionale di Geofisica, da questa mattina alle 10,21 quando è stata registrata la scossa più forte magnitudo 4.4 con epicentro nelle Marche e 5 chilometri da Castelsantangelo sul Nera, in provincia di Macerata, le scosse sono state decine, a distanza, più o meno, l’una dall’altra di circa 3 minuti. Alle 10,24 una seconda scossa di intensità 3.1 è stata registrata con epicentro sempre in provincia di Macerata, a una profondità di 8,9 km, seguita da due, magnitudo 2.6 e 2.4, a distanza di pochi minuti. Ancora alle 10,35 il terremoto ha fatto registrare 3.0 sulla scala Richter con epicentro in provincia di Macerata e profondità 9,1 km. Tre minuti più tardi una scossa 3.3, seguita a breve da una seconda scossa 3.3 alle 10,45 sempre in provincia di Macerata l’epicentro. Quindi uno sciame di movimenti sismici oscillanti fra intensità 2.5, 1.8, 1.4 e ancora 2.8 in provincia di Macerata; 2.5 in provincia di Perugia, seguita da altre scosse fino a quella di magnitudo 3.0 registrata alle 12.10 con epicentro in provincia di Perugia, seguita a pochi istanti di distanza da una scossa tellurica magnitudo 3.2, questa volta in provincia di Macerata.
Marche: oltre 4000 sfollati nei 15 Comuni colpiti
Sono oltre quattromila gli sfollati nella quindicina di comuni interessati dal sisma che ha colpito le Marche, ma le verifiche stanno ancora proseguendo. Sono attese, nel pomeriggio, altre duemila brande, mentre è partita un’altra richiesti di mille letti da distribuire nelle zone colpite. Confindustria nazionale ha comunicato l’attivazione di un’analoga richiesta per un’ulteriore consistente fornitura di brande e coperte. È quanto emerso dall’ultima riunione del Centro operativo regionale (Cor) presso la Sala operativa unificata della Regione Marche. ”La situazione è drammatica, in molti comuni è davvero difficile, solo per miracolo non ci sono stati morti e feriti gravi, ma i danni materiali sono molto ingenti – ha commentato l’assessore alla Protezione civile, Angelo Sciapichetti, a margini della seduta del Cor – Assieme a Errani, Curcio, ai presidenti Ceriscioli e Pettinari questa mattina, dalle otto, siamo stati a Tolentino, Pievebovigliana, Pieve Torina, Visso, Ussita e Camerino. La nostra gente sta affrontando la situazione con grande dignità e forza d’animo. Ieri sera ero a Macerata, quando è arrivata la seconda forte scossa; subito siamo andati in Sala operativa provinciale dove ho seguito le primissime operazioni fino alle tre. Ora la prima preoccupazione è dare un riparo per la notte alle persone”. ”Da Avezzano la Croce rossa nazionale – si legge in una nota – ha inviato una struttura (cucina-mensa) che garantirà mille pasti al giorno e sarà operativa da domani, a Camerino, preso la zona La Calvie. A Visso la Croce rossa garantisce già duecento pasti al giorno presso la sede locale. In paese è operativa anche la cucina predisposta dal 2 Battaglione Granatieri di Sardegna. L’Anpas (l’Associazione delle pubbliche assistenze) ha attivato una cucina a Pievetorina, dove opera anche un’ambulanza e un pulmino sanitario per assistere gli sfollati. Le Ferrovie dello Stato segnalano traffico regolare sulla line Adriatica e per Roma. Nel pomeriggio sarà riattivata la Civitanova – Albacina, al momento transitabile fino a San Severino Marche”. ”Il Corpo forestale dello Stato è stato impegnato, nella notte, nei soccorsi alle famiglie residenti nelle case isolate, nelle verifiche delle frane e della viabilità interna. Attualmente procedono i controlli alle strutture zootecniche montane e vengono segnalati danni (in corso di verifica) alle stazioni comando di Castelsantangelo, Ussita, Visso, Fiastra, Pievetorina. Anche i Carabinieri, impegnati in tutti i comuni del sisma nelle operazioni di ordine e sicurezza pubblica, segnalano danni ingenti alla struttura che ospita la compagnia di Camerino. Contingenti di supporto (uno con cucina da campo) stanno arrivando da Bari e Napoli, mentre ad Ancona sono confluiti militi a disposizione del Comando di Macerata”. ”Da una panoramica delle situazioni sul territorio, emerge che, a Camerino, la mensa dello studentato potrà essere riattivata a breve (agibile con provvedimenti); a Castelsantangelo sul Nera questa mattina è stato attivato un catering da 120 pasti, mentre Matelica chiede 200 posti letto da ricavare nella palestra comunale. Altre brande vengono chieste da Muccia, Serrapetrona, Tolentino, Ussita, Cessapalombo, Smeriglio, Treia. Montecavallo sollecita una cucina che assicuri una sessantina di pasti giornalieri”. ”A Pioraco sono in corso verifiche strutturali alla cartiera e sulla qualità delle acque dello stabilimento di imbottigliamento. Le aziende servizi marchigiane stoccheranno, già nel pomeriggio, a Tolentino, scorte d’acqua per ogni emergenza della popolazione. A Tolentino verrà inviato anche l’autoarticolato in arrivo, messo a disposizione della aziende di Pescara, con ulteriori scorte idriche. Al momento non si segnalano casi di non potabilità delle acque, ma interruzioni della distribuzione (per la rottura degli impianti a seguito del sisma) a Pioraco, Camerino, Visso”.
Le persone sfollate, che necessitano di assistenza e alloggio alternativo, superano quelle dell’evento sismico del 24 agosto scorso. Le verifiche sono in corso, mente si aggravano le segnalazioni di danni che provengono dal territorio. A Treia (Macerata) risultano lesionati il Santuario del Santissimo Crocifisso e il Comune, chiuso l’albergo cittadino, inagibili le sei scuole locali. Gli sfollati comunicati sono 160. Il punto è stato fatto nel corso della riunione serale del Centro operativo regionale (Cor) presso la Sala operativa unificata della protezione civile della Regione Marche. Domani pomeriggio le ferrovie metteranno a disposizione, sul binario 1 – direzione Foglino della stazione di Fabriano, cinque carrozze letto, con oltre duecento posti disponibili, per ospitare sfollati, in collaborazione con il locale Dopolavoro ferroviario. La Coldiretti regionale ha inviato duemila panini per le esigenze dei comuni marchigiani terremotati. Oltre ai volontari delle province interessate dal sisma, nelle aree colpite sono attivi quelli della provincia di Ancona, mentre sono stati allertate le altre province, in particolare Pesaro e Urbino. Sul fronte meteo si prevedono condizioni a medio termine stabili, con calo termico notturno. Il Cor rimarrà aperto tutta la notte.
A San Severino Marche 350 persone senza casa
A San Severino Marche sono 350 le persone rimaste senza casa con il Terremoto, con centinaia di richieste di sopralluogo per verificare la staticita’ degli edifici pubblici e privati. Lo rende noto il sindaco Rosa Piermattei, che gia’ ieri sera ha aperto i primi centri di accoglienza per i senzatetto presso il palasport ‘Albino Ciarapica’, il Circolo tennis di via Fiera e i giardini pubblici del rione Di Contro. I sopralluoghi hanno interessato vari edifici pubblici e privati, compreso l’ospedale ‘Bartolomeo Eustachio’, che hanno accolto anche i degenti arrivati dall’ospedale di Matelica, evacuato. La Direzione medica ospedaliera ha aperto il terzo piano per ospitare i pazienti in lunga degenza mentre un ulteriore sopralluogo tecnico ha permesso, dalla tarda mattinata, la riapertura di alcune camere chiuse, in via precauzionale, nei giorni scorsi. “Fino a due giorni fa – spiega il sindaco – erano arrivate 1.025 istanze di richieste di sopralluogo. Ne erano stati effettuati 856 che avevano portato ad emettere 50 provvedimenti di inagibilita’ e 71 di parziale inagibilita’ o di agibilita’ con provvedimento. Numeri che in poche ore potrebbero addirittura raddoppiare. Stiamo vivendo un dramma, con tantissimi settempedani senzatetto”. Le scuole e gli asili nido sono agibili, ma a scopo precauzionale resteranno chiuse fino al 2 novembre. ”Ci stiamo preparando a vivere un’altra notte con tante persone da ospitare”.
Castelsantangelo sul Nera, “come essere su un’onda”
Cornicioni caduti, vicoli chiusi dalle macerie, alcune case parzialmente crollate. Questa mattina Castelsantangelo sul Nera è un paese fantasma, il più vicino all’epicentro del terremoto di ieri sera. “Alla prima scossa qui è stato il panico – ha detto il sindaco Mauro Falcucci parlando con i giornalisti nella piazza dove ieri si è ritrovata la popolazione – ma grazie a quella siamo usciti tutti e questo ci ha permesso di salvarci dalla seconda. Una scossa indescrivibile, sembrava di stare su un’onda“. Non ci sono feriti in questo piccolo centro nel parco dei Monti Sibillini, ormai quasi completamente zona rossa, dove il punto di ritrovo è diventato il chiosco nei giardini pubblici. “Stiamo lavorando per spostare gli anziani negli alberghi sulla costa, forse a Civitanova Marche. Ora con l’aiuto dei vigili del fuoco – racconta il sindaco – stanno recuperando gli effetti personali che non erano riusciti a portare via“. Sulle strade che portano al paese i segni del sisma, massi e detriti venuti giù con le scosse di ieri sera. Scosse che continuano ad essere avvertite in tutta la zona.
Forze armate all’opera con uomini, droni e mezzi
In seguito alle due forti scosse di Terremoto verificatesi ieri tra Marche e Umbria, la Difesa, rispondendo alle richieste della protezione civile, ha incrementato la presenza dei militari che già operano nelle aree colpite dal sisma del 24 agosto. Per monitorare costantemente l’emergenza nella zone interessate dalle nuove scosse di Terremoto, l’esercito ha messo a disposizione alcuni droni dotati di visione notturna. Inoltre, sta trasferendo verso l’Umbria anche delle macchine per il movimento terra dei reparti del genio, che faranno base a Spoleto, mentre alcuni elicotteri sono stati rischierati presso l’aeroporto di Rieti. L’aeronautica militare, invece, è in prontezza con i propri elicotteri di Cervia e di Gioia del Colle per il recupero e il trasporto d’urgenza di eventuali feriti. Infine, tutte le sale operative dell’esercito sono state allertate per rendere immediatamente disponibili uomini, mezzi e materiali, in caso di ulteriori richieste della protezione civile.
“E’ come ripartire da zero”
“Con questa nuova scossa si riapre una fase di prima emergenza, dobbiamo rifare tutto il lavoro. Anche i sopralluoghi che avevamo già fatto per il sisma di agosto e tutti i nuovi luoghi lesionati”. Così la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, parlando con i giornalisti dopo aver visitato con i tecnici la chiesa di San Salvatore a Campi di Norcia. “Per i moduli – ha aggiunto Marini – siamo già nella fase delle gare quindi stiamo un pochino avanti, ma più che altro bisogna urbanizzare“. Quanto alla gestione di questi primi momenti di emergenza, la governatrice ha aggiunto: “Oggi pomeriggio ragioneremo insieme su come sistemare le persone, che certamente non possono stare in tenda a novembre in montagna. Poi bisogna porsi il problema della sistemazione di medio e lungo periodo, con i moduli che dovranno arrivare anche a Preci e Campi di Norcia, non solo a San Pellegrino di Norcia“. “La ricostruzione e la prevenzione – ha detto poi – è la vita. Ma bisogna anche capire psicologicamente che c’è gente che rifà la casa per la terza volta dopo i terremoti degli anni precedenti. E dobbiamo trovare il modo di stargli vicino. Perché se vanno via gli abitanti muore la montagna. Quanto all’economia e al turismo, queste ulteriori scosse ci creano altri enormi problemi; basta considerare che abbiamo tutto il patrimonio artistico fuori uso“.
Dichiarate inagibili molte aree dell’ospedale di Norcia
“L’ospedale di Norcia, dopo le ultime verifiche tecniche, e’ stato dichiarato inagibile nelle parti relative alle aree degenza, medicina, chirurgia, diagnostica, prelievi, ambulatori, sale chirurgiche“. Lo ha reso noto l’assessore regionale alla sanita’, Luca Barberini, che stamani ha svolto un sopralluogo nelle aree terremotate della Valnerina. L’assessore ha visitato in particolare il presidio ospedaliero, che dopo le scosse di ieri era stato parzialmente evacuato, con il trasferimento di 12 pazienti all’ospedale di Foligno. “Per il momento – ha spiegato Barberini – resta agibile l’area del pronto soccorso. Nel pomeriggio, terremo una riunione tecnico-operativa per garantire la funzionalita’ dei servizi necessari, mentre sono state subito raddoppiate le risorse per le attivita’ di pronto soccorso“.
A Visso tutte le case inagibili
Al momento “tutte le case di Visso sono inagibili. Sia perche’ effettivamente presentano danni evidenti e sia perche’ con problemi indotti“. Lo ha detto il sindaco Giulio Pazzaglini con un intervento pubblico alla comunita’ tenuto all’esterno della struttura della Croce rossa che fa da luogo di riferimento e organizzazione delle operazioni emergenzali. Ai cittadini sono state prospettate tre soluzioni: trasferirsi in strutture ricettive fuori Visso per il tempo necessario a verificare l’agibilita’ o meno dell’abitazione; scegliere autonomamente dove alloggiare fuori Visso con il contributo economico per pagare l’affitto di casa; usufruire di uno dei due dormitori intanto predisposti in un’area di Visso ritenuta non a rischio e dotati dello stretto necessario. La soluzione in tenda non e’ prevista. E il tutto potrebbe scattare gia’ da questa sera. In merito alla prima soluzione verrebbe assicurato un servizio navetta per poter recuperare le proprie cose con il supporto dei vigili del fuoco, per poter raggiungere i posti di lavoro in zona e anche per chi avesse voglia di rivedere il proprio paese. L’obiettivo a breve – ha spiegato il sindaco – e’ organizzarsi per far si’ che partano i lavori per disporre di alloggi in legno per case e attivita’ commerciali. Questa mattina il commissario straordinario governativo per l’emergenza Terremoto, Vasco Errani, in un vertuce a Visso ha parlato di 7 mesi ma il sindaco pensa che ce ne vogliano 10 prima di cogliere il risultato di poter disporre nuovamente di una casa propria. Il sindaco ha sottolineato che di tratta di “scelte, non s’impone niente“. La speranza – ha aggiunto – e’ che la comunita’ di Visso opti per una soluzione che permetta a Comune e Protezione civile “di lavorare piu’ celermente su altri progetti, come il ‘villaggio di legno’“. Il primo cittadino ha poi dato ampie assicurazioni sulla vigilanza antisciacallaggio da parte delle forze dell’ordine, “ci sara’ il presidio del territorio“.
A Tolentino a rischio crolli cattedrale e basilica
A Tolentino sono stati messi in sicurezza i merli del torrione di San Catervo, con la rimozione di quattro che rischiavano di cadere rovinosamente sulle strade sottostanti. Le merlature sono state staccate: verranno poi risistemate al loro posto in un successivo intervento di recupero dello storico torrione. Chiusa anche la Concattedrale di San Catervo, che ha subito diversi distacchi nella cappella che conserva il sarcofago del santo protettore. Sono stati riscontrati problemi anche nel complesso monumentale della Basilica di San Nicola: e’ stata transennata la facciata per la messa in sicurezza della balaustra che sovrasta l’intero portale. Chiusa anche la basilica per ulteriori accertamenti anche per il continuo sciame sismico che potrebbe ulteriormente peggiorare situazioni gia’ esistenti. Danni del Terremoto del 24 agosto peggioratati dai nuovi eventi sismici anche al Castello della Rancia, a Palazzo Parisani-Bezzi e a Palazzo Sangallo.
Abruzzo: nessun ferito ma molti danni
Nessun ferito ma danni agli edifici in Abruzzo. A partire dal primo evento sismico di grado 5.4 registrata alle 19:11 con epicentro in provincia di Macerata, la Sala Operativa della Protezione Civile della Regione Abruzzo (in stato di emergenza h 24) e il Centro Operativo Regionale, fa sapere una nota, hanno contattato i sindaci dei Comuni abruzzesi delle zone limitrofe all’epicentro e al momento nella nostra regione non si registrano feriti, mentre sono stati segnalati aggravamenti di danni ad alcuni edifici già danneggiati dal sisma del 24 agosto scorso. Sono state attivate squadre a supporto dei Comuni più vicini al confine con le Marche per attività di monitoraggio ed eventuale assistenza ai cittadini. I Comandi regionali e Provinciali di Carabinieri e Vigili del Fuoco, e i referenti dell’Enel, Ferrovie, gestori Dighe, contattati dalla sala Operativa hanno confermato assenza di situazioni emergenziali. La Sala Operativa in attività h24 ha continuato a monitorare la situazione per tutta la nottata. Al verificarsi della seconda forte scossa, con epicentro tra i comuni di Castelsantangelo sul Nera e Ussita in provincia di Macerata, la Sala Operativa della Protezione Civile della Regione Abruzzo ha intensificato le operazioni di monitoraggio. Allo stato attuale nessuno dei comuni abruzzesi vicini all’epicentro segnala danni e non sono arrivate segnalazioni da Carabinieri e Vigili del Fuoco. Nel frattempo su richiesta del coordinamento della Regioni la Sala Operativa procedeva ad organizzare i propri mezzi e materiali ed a pre-allertare le Organizzazioni di volontariato abruzzesi per una eventuale partenza della propria colonna mobile con effetto immediato. Grazie alla risposta dei nostri volontari già nel corso della serata la Regione è stata in grado di confermare la propria disponibilità alla partenza ed alla realizzazione di un modulo da campo in grado di accogliere circa 250 persone. La Sala Operativa in seconda ipotesi è pronta per l’eventuale disponibilità a fornire cucine da campo (almeno tre) attrezzate con tensostrutture, panche tavoli e servizi per fornire pasti.
Umbria: una “fase molto complessa, ci riporta indietro all’emergenza”
“Quella che si e’ creata in Umbria dopo il Terremoto di ieri e’ una fase molto complessa che ci riporta indietro alla fase dell’emergenza“: lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, prima di partecipare a un vertice a Norcia con i sindaci. Presente anche il prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro e il sindaco Nicola Alemanno. Alla riunione parteciperanno il commissario alla ricostruzione Vasco Errani e il capo della protezione civile Fabrizio Curcio. “Eravamo – ha detto Marini – in un momento piu’ connesso con la ricostruzione e pensavamo alla collocazione dei moduli abitativi. Ora il quadro si e’ di nuovo aggravato. Soprattutto c’e’ da rifare il quadro della situazione sul territorio, con maggiori esigenze per la sistemazione della popolazione soprattutto a Norcia e a Preci“. Secondo la presidente, c’e’ poi da valutare “la reazione psicologica della popolazione, molto provata“. “Considerando il periodo – ha aggiunto – non si possono mettere le tende ed e’ quindi necessario trovare soluzioni temporanee diverse, ricorrendo anche ad alberghi in una zona piu’ ampia. Tutto comunque in accordo con la popolazione“. “Chi e’ in albergo – ha detto Marini – in molti casi e’ uscito perche’ ha paura. Sono state colpite diverse frazioni di Norcia e si e’ aggiunta Preci. E’ difficile stimare in questo momento di quanti posti letto avremo bisogno ma si trattera’ comunque di qualche centinaio“.
A Castelraimondo il Comune inagibile, danni alla Torre del Cassero
Dopo le nuove scosse, la sede del Comune di Castelraimondo e’ definitivamente inagibile e sono stati riscontrati ulteriori danni alla Torre del Cassero, gia’ lesionata dal Terremoto del 24 agosto, messa in sicurezza solo 4 giorni fa. Ieri il sisma si e’ fatto sentire durante la prima riunione della Giunta all’interno del Palazzo Comunale, gia’ pesantemente danneggiato. “Abbiamo avviato immediatamente la macchina dell’emergenza – dice il sindaco Renzo Marinelli – e richiamato i dipendenti comunali. Ad oggi, dopo solo mezza giornata, sono oltre 500 le richieste di sopralluogo, ma e’ impossibile fare una conta dei danni. Che si sono registrati in tutto il territorio comunale, sia nel capoluogo, compreso il cimitero, che nelle frazioni. Oltre ad un crollo nella frazione di Collina e situazioni problematiche a Crispiero, ci sono vari comignoli pericolanti che sono stati messi in sicurezza nel centro storico“. Il sindaco Marinelli lancia subito in appello ai proprietari di seconde case agibili da mettere in locazione. Le scuole – conclude – resteranno chiuse fino a martedi’ prossimo compreso. Sospeso il mercato settimanale.
Lacrime davanti alla chiesa crollata a Campi di Norcia
Una processione silenziosa e ininterrotta di persone con le lacrime agli occhi, abitanti del luogo, che arriva in macchina e si ferma davanti alla chiesa di San Salvatore di Campi di Norcia, completamente crollata dopo il sisma di ieri sera. Una donna anziana arrivata insieme al marito con un vasetto di fiori ha chiesto di poter entrare al cimitero adiacente alla chiesa, ma, ovviamente, le è stato negato il permesso dai militari presenti a pattugliare la zona. E’ stata una guardia forestale che ha preso i fiori e li ha deposti all’interno del cimitero, come richiesto dall’anziana.
A Visso tanta paura
“La paura è stata tanta, i crolli numerosi. Immediatamente dopo la prima scossa abbiamo attivato tutti i nostri mezzi e risorse per metterci a disposizione della gente“. A parlare è Giovanni Casoni, presidente del Comitato Croce Rossa di Visso, uno dei centri più colpiti dalle forti scosse di terremoto di ieri. “Abbiamo trascorso la notte cercando di tranquillizzare, per quanto possibile, i tanti anziani che abbiamo ospitato. Nei loro occhi, il terrore di quello che avevano appena vissuto e il timore del futuro. Purtroppo, scene alle quali siamo sempre più abituati“. “Sin dal sisma dello scorso agosto – prosegue – il nostro comitato non ha praticamente mai cessato l’allerta. Questa notte abbiamo dato riparo ad oltre 200 persone e siamo pronti ad assisterne altre. Prevediamo un afflusso di circa 600 cittadini, anche se queste sono stime ancora premature. Tuttavia, siamo pronti a dare riparo e assistenza a tutti, anche grazie alla collaborazione con le istituzioni e con gli altri comitati Cri”. “A Visso e Camerino stiamo registrando le criticità più acute, ma non mancano disagi anche a Ussita e Tolentino. Stiamo dando priorità all’accoglienza delle persone rimaste senza case a al loro sostegno psicologico“, dichiara il presidente regionale di Croce Rossa Marche, Fabio Cecconi. “Croce Rossa – conclude – è presente in forze sui luoghi del terremoto con circa 100 volontari immediatamente impiegati nella gestione dell’emergenza iniziale“.
Distacchi dalla volta chiesa trecentesca a Jesi
La Chiesa di San Marco a Jesi, splendido esempio di architettura gotica del XII-XIII secolo, sara’ oggetto domani di un’approfondita verifica da parte dei tecnici comunali, intervenuti gia’ oggi per un primo sopralluogo dopo il distacco di piccole porzioni di materiale dalle volte di una navata laterale. Nella chiesa, sono custoditi affreschi trecenteschi e una grande Crocifissione absidale di scuola riminese. Le misure da adottare per mettere l’edificio in sicurezza saranno decise domani.
La situazione degli sfollati
Sta per partire da Visso il primo pullman che trasportera’ gli sfollati verso Civitanova Marche, secondo lo schema predisposto dalla protezione civile che ha preferito non rimontare le tendopoli, in considerazione della stagione e delle basse temperature. “Sinora hanno aderito 120 persone – dice all’ANSA il sindaco Giuliano Pazzaglini -, ma domani aumenteranno, qualcuno ha preferito rinviare la partenza a domani per organizzarsi meglio e stanotte dormira’ presso parenti o amici, in paesi vicini“. Tutto pronto a Civitanova Marche per accogliere i primi sfollati provenienti dalle aree del Maceratese. “Abbiamo ‘drenato’ le disponibilita’ – spiega il sindaco Tommaso Claudio Corvatta – e messo a disposizione anche strutture pubbliche. Trovati un’ottantina di posti letti presso strutture ricettive, un’altra trentina in un ex studentato, e ci sono anche alcune famiglie disposte ad accogliere persone singole, coppie o altre famiglie“.
Sono diretti anche verso altri centri costieri delle Marche gli sfollati in partenza dalle zone terremotate della provincia di Macerata verso sistemazioni provvisorie. Circa 200 persone di Pieve Torina hanno accettato di partire e ora sono dirette in pullman verso un camping di Porto Sant’Elpidio. Un numero destinato ad aumentare secondo il sindaco Alessandro Gentilucci, intanto circa 300 hanno trovato sistemazioni alternative e questa notte altri 500 dormiranno nelle due tensostrutture rimesse in piedi dal COmune nel palasport. “Qua – spiega – il 95% degli edifici e’ danneggiato, anche quelli antisismici. Il paese e’ in ginocchio, non abbiamo neppure un bar aperto per un caffe’“. Hanno invece deciso di restare a casa loro, o almeno il piu’ vicino possibile, gli abitanti di Ussita, che e’ anche una localita’ turistica . “Abbiamo sistemato in nostri sfollati in due camping, ci sono dei bungalow..” racconta il sindaco Marco Rinaldi.
Partite le prime squadre con i sismografi mobili
Sono partite le prime squadre di sismologi per potenziare la rete delle stazioni mobili nelle zone colpite dal Terremoto avvenuto il 26 ottobre fra Perugia e Macerata. Lo ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Gia’ nella notte e’ stata installata la prima stazione a Bolognola, in provincia di Macerata e si lavora per installare altre apparecchiature nella zona di Camerino. “I nuovi sismometri mobili si aggiungono a quelli installati nell’agosto scorso, in seguito al Terremoto nel Reatino“, ha detto Amato. Quelle stazioni mobili, ancora attive, erano state installate sia dagli esperti dell’Ingv sia dal Servizio britannico per la sorveglianza geologica (British Geological Survey, Bgs), particolarmente interessato a studiare un sistema di faglie eccezionalmente complesso, come quello che si trova nella zona dell’Appennino. Oltre a quelle dell’Ingv, sono collegate alla sala sismica alcune delle stazioni britanniche. Mentre quelle apparecchiature, una trentina complessivamente, sono concentrate nella zona che da Norcia va verso Sud, in direzione di Amatrice, adesso si installano nella zona a Nord di Norcia, interessata dai sismi piu’ recenti.
Macerata: cattedrale danneggiata, detriti dalle volte
La cattedrale di Macerata “era già stata chiusa a livello preventivo dopo il terremoto di quest’estate. Anche ultimamente c’è stato un sopralluogo che ha confermato la pericolosità di parecchie fessurazioni sulla volta interna della cattedrale. Io, ieri sera, dopo la prima scossa sono andato a fare un’ispezione: continuano le cadute di materiali, stucchi dalle volte“. Lo racconta ai microfoni della Radio vaticana mons. Nazzareno Marconi, vescovo della diocesi di Macerata. Nella zona di Tolentino “già noi avevamo, nel centro storico, tre chiese chiuse; ieri sera ho parlato due volte con il parroco di San Catervo, che è la concattedrale a Tolentino, una delle poche chiese che erano rimaste aperte, e mi ha detto che in vari punti ci sono stati crolli. Lì c’è anche la casa del clero che è stata risistemata dopo il terremoto del 1997, quindi, da questo punto di vista è solida. E’ un edificio antisismico ma è vecchio e starci dentro non dà serenità“.
Macerata: i danni alle imprese più gravi di quelli del 24 agosto
“Lo scorso fine settimana abbiamo organizzato la manifestazione ‘Sentieri di gusto’ proprio nei Comuni di Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, per sostenere questi territori. Abbiamo coinvolto una trentina di aziende e una decina di associazioni turistiche e sportive – dichiara Giorgio Menichelli, della Cgia di Macerata -. Il risultato, con i ristoranti pieni, ha dato soddisfazione e speranza agli operatori, un sentimento che purtroppo e’ durato poco“. “Non abbiamo ancora una stima dei danni ma stiamo attivando due ‘antenne’ su Camerino e Visso per fare un primo monitoraggio e verificare quello che e’ successo fra i nostri associati. A Camerino, crediamo che la maggior parte delle attivita’ del centro storico sia danneggiata, speriamo che abbiano retto quelle delle zone periferiche. La sensazione delle prime ore e’ che i danni alle imprese siano nettamente superiori rispetto a quelli di fine agosto. L’unica cosa che sappiamo e’ che dobbiamo ricominciare tutto da capo“. Il blocco delle attivita’ produttive e’ segnalato a Pievetorina e Matelica in alcune aziende che aderiscono a Confindustria Macerata. “In queste ore, abbiamo mandato una comunicazione per far sentire la nostra vicinanza agli imprenditori, ai lavoratori e alle loro famiglie, offrendo la nostra disponibilita’ per segnalazioni e richieste di informazioni – dice il direttore Gianni Niccolo’ -, i primi riscontri sono purtroppo negativi, queste scosse sembra che abbiano prodotto piu’ danni di quelle di due mesi fa, anche ad alcune infrastrutture delle imprese. Adesso, comunque, le priorita’ sono le persone, la viabilita’, i materiali da sgombrare. Da domani penseremo a inviare un questionario, con indicatori specifici, per cominciare a fare un conto preciso delle conseguenze di questo sisma“. Il direttore di Cna Macerata, Luciano Ramadori, dichiara che “la verifica dei danni e’ appena cominciata. Le conseguenze piu’ gravi sembrano essere per le attivita’ dei centri storici, Camerino e Visso in particolare, laboratori, negozi, attivita’ di servizio. Qualcuno ha dovuto chiudere per i crolli e i danni riportati dai palazzi. La zona industriale piu’ colpita sembra essere quella di Matelica. Questo accade nel momento in cui stavamo cercando di riorganizzare il tutto anche sulla base di quanto previsto del decreto post sisma, per poter superare le conseguenze del calo del turismo delle seconde case e far ottenere i risarcimenti alle aziende“.
Camerino: una “scossa disastrosa”, tanti sfollati
“Questa scossa è stata disastrosa, per Camerino e per le città vicine: abbiamo dovuto evacuare il carcere perché gravemente lesionato; è crollato il tribunale, la chiesa di Santa Maria in Via, il palazzo vescovile è completamente fuori uso, del Duomo sta per cadere un lato della parete; tanta la popolazione sfollata che ieri sera è stata raccolta anche in due tendopoli perché pioveva tantissimo“. E’ il punto sul dopo terremoto che fa a Radio Vaticana l’arcivescovo di Camerino monsignor Francesco Giovanni Brugnaro. “In queste ore sono al lavoro Protezione civile, Vigili del fuoco e organismi competenti in grado di prestare i soccorsi necessari – riferisce l’arcivescovo di Camerino – Ci sono molti sfollati nella mia diocesi: ho parlato con i sindaci che sono disperati. La statale Valnerina non si può percorrere, altre strade non si possono percorrere anche perché sono costeggiate da una parte e dall’altra da case lesionate o smottamenti e quindi sono pericolose. Comunque c’è tanta solidarietà tra la gente, soprattutto verso gli anziani“.
Inagibile la sede del Parco dei Monti Sibillini
Inagibile la sede del Parco Nazionale dei Monti Sibillini a Visso. Lo stabile era stato danneggiato dal sisma del 24 agosto: la parte adiacente alla chiesa di San Francesco era transennata. Comunque l’operativita’ del Parco prosegue e il personale si sta adoperando per dare il proprio contributo in questa nuova situazione di emergenza. Sono in corso verifiche sull’agibilita’ dei sentieri, alcuni dei quali erano stati chiusi dopo il Terremoto di agosto.
La situazione della viabilità nelle Marche
Nelle zone delle Marche colpite dal terremoto ci sono degli aggiornamenti sullo stato della viabilità locale. Come riferisce la polizia, la strada statale 477 in direzione Visso-Ussita è percorribile con cautela per lavori rimozione massi in corso. La provinciale 209 è chiusa al Km 70+800, nel comune di Pieve Torina (Macerata), da Muccia verso Visso, per mettere in sicurezza un edificio crollato; in località Villa Sant’Antonio, invece, senso unico alternato per interventi dei vigili del fuoco. Percorribili le strade provinciali 134, 135 e 136.
Verifiche nelle scuole a Roma, chiuse alcune aule
Sopralluoghi dei vigili del fuoco all’interno di alcune scuole a Roma, dopo le scosse di Terremoto avvertite nella Capitale. A quanto riferito dai pompieri, a scopo precauzionale sono stati resi “non praticabili” alcuni locali, come aule delle classi e archivi. Sono almeno 120 in totale le richieste di verifiche statiche arrivate da quasi tutte le zone di Roma, soprattutto per cornicioni caduti e crepe interne nei tramezzi.
L’abbazia di Sant’Eutizio crollata sotto una parte di cimitero
Una ferita non solo al patrimonio artistico e culturale, quella inferta all’abbazia di Sant’Eutizio di Piedivalle, a pochi passi da Preci dalle fortissime scosse di terremoto di ieri. Il rosone dell’edificio è venuto giù quando una parte del cimitero costruito sulla roccia che lo sovrastava, si è staccato e gli è piombato addosso sfondandolo. Danni ingenti anche nel cimitero dove alcune bare sono uscite dalle cappelle in cui erano custodite. Non solo, anche il giardino nel vialetto che porta all’ingresso della chiesa si è abbassato di dieci centimetri circa. Miracolosamente ancora ‘in piedi’ il campanile della chiesa, costruito sopra una grossa roccia.