Tutto è iniziato alle 18:53 di martedì 25 ottobre, anche se in realtà in quella zona della Toscana già nei giorni precedenti si erano verificate deboli scosse sismiche. Ma in quel momento la terra ha tremato per un sisma di magnitudo 3.9, con epicentro a Castelfiorentino: paura in tutta la Regione, treni bloccati per guasti ai sistemi di alimentazione elettrica, e persino qualche evacuazione. Che quella paura si tramutasse nelle ore successive in una settimana da incubo per l’Italia non poteva immaginarlo nessuno. Mercoledì 26, infatti, torna a ballare l’Appennino centrale: prima, alle 19:10, con una scossa “provvidenziale” di magnitudo 5.4. Poi alle 21:18 con la più forte, di magnitudo 5.9 che ha provocato una vittima a Tolentino, diverse decine di feriti e nuovi crolli tra Umbria e Marche. Soltanto grazie a quella “provvidenziale” scossa delle 19:10 molta gente aveva deciso di trascorrere la notte fuori casa, salvandosi così la vita. Purtroppo nella tragica notte del 24 Agosto ad Amatrice era successo esattamente il contrario: prima la scossa di magnitudo 6.0 alle 03:36, poi un’altra di magnitudo 5.3 alle 04:33. Fosse successo il contrario, probabilmente le 298 vittime di quel disastro oggi sarebbero ancora in vita; o se invece anche mercoledì 26 la “doppietta” sismica si fosse verificata al contrario, oggi saremmo qui a piangere tanti altri morti.
La “settimana terribile” di un’Italia che sembra entrare in una nuova crisi sismica si sta concludendo con una preoccupante escalation di scosse proprio nelle ultime ore: tra venerdì sera e sabato 29, infatti, abbiamo avuto altre forti scosse, soprattutto al Sud ma anche in Toscana. Prima, alle 22:02 di venerdì sera, quella di magnitudo 5.7 nel basso Tirreno, nei pressi del vulcano Marsili, avvertita in tutto il Sud e distintamente in Calabria, ma fortunatamente senza danni perchè a grande profondità. Alle 13:58 di sabato un’altra scossa molto profonda, di magnitudo 4.3 nella Basilicata Tirrenica tra Maratea e Lauria. Poco prima, in mattinata, avevamo avuto un breve sciame sismico di 6 scosse nella Sicilia nord/orientale, con epicentro a Cesarò, sui Monti Nebrodi in Provincia di Messina: la più forte di magnitudo 3.2 alle 12:39.
In serata ancora paura in Toscana, stavolta nell’estremo nord della Regione: una scossa di magnitudo 2.8 alle 19:11 è stata distintamente avvertita tra Lucca, Pisa e Viareggio, con epicentro tra Vecchiano e San Giuliano Terme. Poi alle 22:15 la scossa di magnitudo 4.1 nell’alto Jonio, avvertita in Grecia, Albania e nel Salento.
Una situazione che non promette nulla di buono, ancora una volta, per l’Appennino centro/settentrionale che soffre la spinta della placca Africana testimoniata in modo eloquente dalle forti scosse profonde del basso Tirreno.