Il suolo nelle zone colpite dal terremoto di magnitudo 6,5 si è abbassato fino a 70 centimetri. ”Sono dati preliminari” ha detto Simone Atzori, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). “L’elaborazione delle immagini è in corso, ma possiamo già dire che in alcune zone, come Castelluccio, l’abbassamento arriva fino a 70 centimetri.”
Il satellite utilizzato per rilevare la deformazione è Sentinel 1 dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). ‘‘L’entità della deformazione non ci sorprende perché è legata all’intensità del terremoto che l’ha generata” ha detto Atzori. Si tratta di un abbassamento distribuito, ”che va da 0 centimetri fino ai 70 centimetri nella zona di Castelluccio”. Quando le informazioni saranno più complete e quando arriveranno anche le immagini dei satelliti Cosmo SkyMed, dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), e del satellite giapponese Alos 2, si potrà sapere qualcosa in più anche sulla faglia che si è rotta il 30 ottobre ”e se è un prolungamento di quella che ha generato i terremoti del 24 agosto nel reatino e del 26 ottobre tra Perugia e Macerata”
Gli esperti stanno infatti cercando di comprendere se dal 24 agosto ad oggi si sono attivati segmenti della stessa faglia o di faglie vicine. Nel primo caso è ”come un gessetto che si rompe in tanti pezzi,”, ha spiegato il sismologo Salvatore Mazza, dell’Ingv. Nel secondo caso, si tratta di faglie molto vicine che vengono ‘contagiate’, come un effetto domino ”dovuto allo sforzo che si redistribuisce sulle altre faglie e che può indurre movimenti successivi”.