Terremoto: paura e rabbia nel day after, Ingv smonta l’ipotesi declassamenti

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Il giorno dopo la forte scossa di terremoto che ha colpito di nuovo il centro Italia, e questa volta in particolare Norcia e i suoi dintorni, prevale ancora la paura. E anche la rabbia di quelli, molti, che non hanno voluto abbandonare la propria casa e il proprio paese, nonostante gli appelli delle istituzioni a qualsiasi livello. Il sindaco di Norcia Nicola Alemanno, per esempio, è stato contestato dai suo concittadini per non aver voluto approntare, dopo il terremoto del 24 agosto di Amatrice e a maggior ragione adesso, una tendopoli. Ma anche il premier Matteo Renzi ha ribadito oggi che, nell’attesa che venga ricostruito tutto, “non possiamo avere le tende per qualche mese in montagna, sotto la neve. Gli alberghi ci sono, per tutti. Ma molti dei nostri connazionali non vogliono lasciare quelle terre nemmeno per qualche settimana. Dunque dovremo gestire al meglio questa prima fase, l’emergenza“. Un’altra grande polemica, piuttosto pretestuosa, è quella che si è scatenata ieri sul presunto declassamento della magnitudo del terremoto: da 7.1, come da prime notizie, a 6.1 poco dopo, fino all’ufficializzazione del dato a 6.5 da parte dell’Ingv.

Naturalmente non c’è stato alcun declassamento doloso, ma come si spiegano tanti sbalzi nelle valutazioni? A spiegarlo è stato il presidente dell’Ingv Carlo Doglioni ai microfoni di Radio Rai 3: “la differenza di magnitudo annunciata in momenti diversi” dipende dal fatto che “le stazioni vicine all’epicentro raggiungono una soglia massima di magnitudo locale, in questo caso di 6.1, ma nel giro di pochi minuti si è potuto ricalcolare la magnitudo momento e diramare il valore 6.5“. Doglioni ha anche assicurato che “non ci sono evidenze di correlazioni tra lavori minerari e i terremoti degli ultimi mesi“, Infine, rispondendo alla domanda sulla possibilità di ‘sanare le faglie’ il presidente dell’Ingv ha detto che “non si possono fermare le placche terrestri e quindi non si possono sanare le faglie, le faglie sono soltanto i luoghi che permettono di liberare l’energia provocata dal sisma“. E ha concluso con un avvertimento: “Ci saranno molte repliche e un periodo di diverse settimane interessato dalle repliche“.

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