“Non vado più nella zona rossa, risveglia in me cose non belle, ora sono concentrato sul domani e dopodomani“. Così Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, davanti alle telecamere risponde alla domanda se avesse accompagnato il premier Renzi nelle zona rossa del suo borgo. “Oggi è una bella giornata. Se dovessi parlare da mister oggi sarebbe il caso di dare le dimissioni, perché abbiamo raggiunto un primo obbietivo, ma la strada è ancora lunga. Nel decreto – dice ancora il sindaco – sono state riconosciute le nostre istanze, a partire da quella di equiparare prime e seconde case nella politica dei risarcimenti“.
“E’ l’inizio di un lungo campionato ma i presupposti ci sono; sono state recepite le nostre istanze che erano del riconoscimento del 100% delle prime e seconde case” e senza differenze “tra residenti e non residenti“. “E’ una buona giornata per l’Italia, a dimostrazione che quando le forze politiche remano dalla stessa parte si possono ottenere dei risultati. Io sono convinto che adesso il prossimo passaggio, e l’ho detto al premier, sia quello di prevedere anche nelle leggi ordinarie quello che e’ un finanziamento per le infrastrutture per la messa in sicurezza, interventi sui monumenti“, spiega ancora Pirozzi che non si sbilancia sui tempi ma sottolinea: “senza il 100% per le prime e secondo case qui andavamo via tutti, il territorio sarebbe morto. Io so solo questo“. Il sindaco conferma poi che le stima dei danni sull’intera regione colpita si aggira attorno ai “4 miliardi di euro”.