L’idea e’ quella di lavorare per la sopravvivenza di una comunita’ che oggi vive un esodo importante che potrebbe rivelarsi fatale per le aziende scampate alla chiusura dopo il terremoto. “Il cuore pulsante di qualsiasi territorio – sostengono i ragazzi della Proloco di Arquata – e’ rappresentato dalle sue attivita’ produttive. In questo momento a pagare salato il conto del sisma, oltre agli abitanti, sono anche queste aziende, molte delle quali sono state costrette a chiudere per i danni all’immobile o semplicemente per mancanza di clientela.