Tumori: in Italia chi ha problemi economici muore prima

MeteoWeb

I malati di tumore in Italia con difficoltà economiche muoiono prima. A rivelarlo è uno studio, condotto dall’Istituto Tumori ‘Pascale’ e dalla Seconda universita’ di Napoli, presentato a Copenaghen al Congresso dell’Esmo e condotto da Francesco Perrone, direttore dell’Unita’ sperimentazioni cliniche del Pascale. I risultati verranno a breve pubblicati sulla rivista Annals of Oncology. Lo studio mette insieme i dati di 16 sperimentazioni cliniche condotte in Italia tra il 1999 e il 2015, coordinate dall’Istituto Tumori partenopeo. Nel complesso, hanno partecipato a queste sperimentazioni 3.670 pazienti affetti da cancro del polmone, della mammella e dell’ovaio. Tutte prevedevano l’uso di un questionario di qualita’ della vita (EORTC C30) che chiedeva ai pazienti, alla domanda 28, se nell’ultima settimana avevano avuto difficolta’ economiche legate alla malattia, assegnando uno di quattro possibili gradi, da “per niente” a “moltissimo”.

Gia’ all’inizio dello studio e’ stato constatato che un quarto dei pazienti riportava difficolta’ economiche. Inoltre, in un altro 22% di pazienti, i problemi economici aumentavano durante il trattamento chemioterapico e per questi il rischio di morte aumentava del 20% rispetto a chi non riferiva problemi. “Sono risultati importanti per almeno due motivi – spiega Perrone – sono i primi dati di uno studio prodotto per la prima volta in un paese europeo e sono, purtroppo, coerenti con quanto e’ stato gia’ segnalato negli Stati Uniti dove pero’ non esiste servizio sanitario nazionale. La dimensione, inoltre, dell’effetto negativo sulla sopravvivenza di problemi finanziaria e’ simile alla dimensione dell’effetto benefico di alcuni nuovi farmaci. Quindi l’impatto di una ‘cura’ contro la tossicita’ finanziaria avrebbe un effetto molto rilevante. In realta’ ci aspettavamo che i pazienti con problemi economici avessero un peggioramento della qualita’ di vita piu’ in generale, perche’ e’ intuitivo che questi due concetti siano collegati. Ci ha sorpreso trovare che il rischio di morte aumenta per i pazienti che durante i trattamenti vedono peggiorare la loro condizione economica. I nostri dati sono un campanello d’allarme e spingono a riflettere sul fatto che buona sanita’ non significa mettere solo farmaci a disposizione dei medici e dei pazienti“.

Condividi