Siena per tre giorni capitale mondiale dell’immunoterapia dei tumori: la città toscana, epicentro dell’eccellenza italiana in questo approccio terapeutico innovativo, considerato il ‘quarto pilastro’ della lotta contro il cancro, ospiterà fino al 15 ottobre il Meeting internazionale ‘Cancer Bio-Immunotherapy’, organizzato dalla Fondazione Nibit (Network Italiano per la Bioterapia dei tumori) in occasione del XIV congresso nazionale del Nibit, che riunisce i maggiori esperti italiani e internazionali per discutere gli ultimi dati clinici e pre-clinici ed aggiornarsi sulla vasta panoramica dei più recenti risultati nel campo dell’immuno-oncologia. Temi principali: la comprensione sempre più profonda, attraverso la ricerca di base, di come il sistema immunitario interagisca con il tumore, per intervenire in modo mirato nel potenziare questa interazione; la selezione dei pazienti che rappresentano i migliori candidati all’immunoterapia e la personalizzazione della terapia; la scoperta di nuovi bersagli immunoterapici e l’arrivo di nuove molecole in sperimentazione anche in Italia; la nuova frontiera della combinazione dei farmaci immunoterapici, utilizzati in coppia o in sequenza per migliorare l’efficienza delle singole molecole. “Il meeting sarà incentrato sullo stato dell’arte dell’immunoterapia del cancro – afferma il presidente della Fondazione Nibit Michele Maio, direttore della U.O.C. Immunoterapia Oncologica della Azienda Ospedaliera Universitaria Senese – in questo campo la ricerca sta facendo molto per continuare a comprendere fino in fondo i meccanismi che regolano l’interazione fra il tumore e il sistema immunitario, che è l’unica strategia per migliorare sempre di più l’efficienza di questo approccio terapeutico. L’immunoterapia sta ottenendo risultati nel trattamento di diversi tipi di tumore, non si parla più solo di melanoma, ma anche di tumore del polmone, di mesotelioma, di diversi altri tipi di neoplasia. Lo sviluppo più interessante in questo senso è che ci sono risultati non solo nei tumori solidi ma anche nei tumori ematologici come ad esempio nei linfomi“. Tra le sessioni del meeting, ce ne sarà una dedicata interamente al trattamento con l’immunoterapia del mesotelioma, patologia tumorale rara legata all’esposizione all’amianto, con un’incidenza in costante aumento e un picco massimo atteso da qui a 5-10 anni. Al momento per questo tumore non vi sono farmaci efficaci in grado di migliorare a lungo termine la sopravvivenza dei pazienti affetti da questa patologia. “Abbiamo voluto dedicare un’intera sessione al mesotelioma – dice Maio – perché per questo tipo di tumore sono in corso e in partenza diversi studi che sperimentano nuovi tipi di farmaci immunoterapici, anche utilizzati in combinazione. Quindi possiamo affermare che ci sono buone prospettive di riuscire ad avere, nei prossimi 2 o 3 anni, delle terapie efficaci per il trattamento del mesotelioma“. La Fondazione Nibit ha avviato proprio per il mesotelioma lo studio clinico Nibit-Meso-1, presentato in anteprima mondiale al congresso Asco di Chicago lo scorso giugno, che associa due anticorpi immunomodulanti che, in maniera diversa, inviano segnali attivatori alle cellule del sistema immunitario per renderlo più reattivo contro il tumore. L’arruolamento dello studio è stato appena concluso e nei prossimi mesi si attendono i primi risultati. L’associazione di due o più farmaci immunoterapici è la grande innovazione che in un futuro non troppo lontano potrà contribuire a massimizzare l’efficacia di queste molecole, anche personalizzando la terapia.