Uragano Matthew, ad Haiti alto rischio di epidemie e fame

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E’ essenziale garantire cibo, riparo e acqua potabile alla popolazione haitiana colpita dall’uragano Matthew, prima che il numero delle vittime, già oltre le 800, cresca ulteriormente. E’ l’allarme lanciato oggi da Oxfam al lavoro nel sud di Haiti per far fronte all’emergenza dopo il passaggio dell’uragano Matthew, che secondo le stime delle Nazioni Unite ha colpito oltre 2,1 milioni di persone, di cui 750 mila hanno immediato bisogno di assistenza umanitaria. Per impedire che si verifichi un nuovo disastro umanitario è quindi prioritario che la comunità internazionale intervenga al più presto in aiuto delle comunità che hanno perso interi raccolti e adesso sono esposte all’altissimo rischio che esplodano nuovi picchi di colera. Essenziale prevenire l’esplosione del colera: in partenza 3 tonnellate di materiale per garantire acqua pulita. Proprio per prevenire la diffusione di nuove epidemie di colera in queste ore Oxfam sta inviando ad Haiti 3 tonnellate di materiale per la purificazione dell’acqua. “La nostra paura più grande è che la perdita dei raccolti e la diffusione del colera e di altre malattie possa causare nei prossimi giorni e settimane più morti di quanti ne abbia causati il passaggio dell’uragano Matthew. – dichiara Camilla Stecca dell’ufficio emergenze umanitarie di Oxfam Italia – Siamo di fronte a comunità già molto vulnerabili, che dopo essere state colpite dall’uragano, hanno perso assolutamente tutto. Senza un significativo aumento degli aiuti per molti di loro sarà impossibile recuperare i normali mezzi di sussistenza”. Nelle zone più colpite da Matthew, infatti, l’80% della popolazione deve la propria sopravvivenza all’agricoltura e all’allevamento, ma adesso si ritrova senza cibo, con i raccolti devastati, con molti capi di bestiame rimasti uccisi e con nessuna risorsa per l’acquisto di nuove sementi. Da qui quindi la necessità di intervenire subito, prima che epidemie e malnutrizione mietano nuove vittime. Centinaia di migliaia di abitazioni distrutte “Abbiamo perso tutto, gli animali che avevamo sono morti e non abbiamo cibo per i nostri figli. Non abbiamo mezzi per seminare, così come semi e attrezzi”. Così Senita Terbil, madre di 2 bambini che abita in un villaggio a Castambie nel Dipartimento del Sud, racconta la tragedia che ha colpito la sua famiglia negli ultimi giorni. Senita, come altre centinaia di migliaia di famiglie, ha visto l’uragano spazzare via la sua casa e adesso vive in un rifugio di fortuna. La risposta di Oxfam Per prevenire la diffusione del colera e di altre malattie infettive dovute alla mancanza di igiene e all’uso di acqua contaminata, Oxfam sta distribuendo kit igienico-sanitari e pasticche per la potabilizzazione dell’acqua, e sta installando serbatoi di acqua pulita. Mentre per garantire un riparo ai tantissimi sfollati sta fornendo alle famiglie materiali edili per avviare riparazioni temporanee delle abitazioni. Oxfam è inoltre al lavoro in coordinamento con le autorità locali, soprattutto con la Protezione civile, oltre che con altre organizzazioni locali e agenzie internazionali come l’Unicef per rendere più agile e veloce la distribuzione degli aiuti. “I danni causati dall’uragano Matthew a strade e linee elettriche in alcune zone sono uguali a quelli visti dopo il terremoto del 2010. – conclude Stecca – E’ importante – in queste condizioni – che i grandi donatori intervengano al più presto, ma allo stesso tempo ciascuno può fare la differenza nell’immediato per salvare delle vite”.

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