Gli allagamenti senza precedenti provocati dell’Uragano Matthew, spostatosi nell’Oceano Atlantico e ora classificato come una tempesta post-tropicale, hanno causato la morte di almeno 20 persone nel Sud-Est degli Stati Uniti. Continua invece a salire il bilancio di chi ha perso la vita ad Haiti, dove si è superata quota mille. Quanto agli Stati Uniti, 10 persone sono state uccise in North Carolina, ha detto il governatore Pat McCrory. A Lumberton un argine di un fiume non ha tenuto provocando inondazioni tali da intrappolare 1.500 persone nelle loro case. In alcuni casi, hanno dovuto trovare rifugio sul tetto. Evacuazioni di massa sono in corso via elicotteri o gommoni. “Le persone che vivono vicino a fiumi o ruscelli devono stare molto attenti”, ha spiegato McCrory. Parti della strada interstatale I-95, che si estende lungo la costa orientale dell’America collegando gli Stati del Sud con quelli del Nord, sono chiuse e ai viaggiatori è consigliato fermarsi prima di arrivare in North Carolina. Intanto in Florida, Georgia e South Carolina la gente torna nelle proprie abitazioni per fare una stima dei danni dovuto all’Uragano. E si cominciano le operazioni di pulizia. Almeno 1,2 milioni di persone sono ancora senza elettricità mentre le utility dalla Florida alla Virginia cercano di riportare alla normalità i loro servizi. Il blackout ha colpito soprattutto il North e il South Carolina, dove oltre un milione di residenti è ancora al buio. Stando al servizio meteorologico nazionale, la tempesta si sta spostando verso le province marittime canadesi dove dovrebbe arrivare in serata portando precipitazioni lungo parte della costa orientale degli Usa.
Serve una “risposta massiccia” per aiutare Haiti a riprendersi dopo il passaggio dell’Uragano Matthew e le Nazioni unite si stanno mobilitanto su tutti i fronti. Lo ha detto il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. “Le squadre Onu stanno lavorando con funzionari locali per valutare le necessità”, ha aggiunto