Per fronteggiare i danni causati dall’uragano Matthew, ad Haiti sono intervenuti le equipe dei Medici Senza Frontiere che stanno fornendo supporto sanitario alle strutture già esistenti ed al contempo curando persone affette da colera, ferite o altre patologie. Molte comunità colpite dall’uragano si trovavano infatti in aree in cui i servizi di base (come il sistema idrico e sanitario) erano già sufficientemente provati, poco finanziati ed era spesso già difficile disporre di cure mediche ordinarie, come nel dipartimento di Grand Anse e lungo l’intera costa meridionale di Haiti.
Ovviamente i rischi legati ai problemi sanitari sono aumentati esponenzialmente dopo la catastrofe che ha colpito la zona, causando perdite umane, ma anche distruzione di edifici, sistemi di collegamento e strutture sanitarie. Basti pensare i Medici senza frontiere hanno trattato lo scorso 11 ottobre bel 87 pazienti affetti da colera che provenivano da Port-a’-Piment e Chardonnie’re. Per fronteggiare la situazione MSF sta costruendo un centro a Port-a’-Piment in cui 150 pazienti affetti da colera potranno avere le giuste cure.
Da quando si è insediata in città l’equipe di MSF ha curato in totale 77 persone ferite, a Les Anglais le persone che hanno ricevuto cure per il colera sono state 16, mentre a Je’re’mie le persone aiutate sono state più di 450 in tre giorni. Nella città di Saint Antoine, MSF sta invece supportando l’ospedale della città; a Petit Trou, attraverso una clinica mobile, MSF è riuscita a trattare fino a 400 pazienti, rimasti privi di ogni cura per via dei danni dell’uragano. Nel dipartimento di Artibonite e del Nordovest, MSF sta supportando le strutture sanitarie danneggiate attraverso la distribuzione di tende, letti e forniture mediche, mentre continua ad essere vigile nella zona sudest ed a mantenere attiva la sorveglianza epidemiologica nel dipartimento dell’Ovest e nell’area metropolitana di Port-au-Prince. Le patologie trattate non si limitano al colera, ma si estendono ad infezioni del tratto urinario, ferite connesse all’uragano, febbre, infezioni della pelle e diarrea. MSF cercano di privilegiare il raggiungimento di zone sfavorevoli, che non hanno ancora ricevuto aiuto ed i cui bisogni non sono ancora stati valutati.