Il danno economico causato dall’uragano Matthew – che ha colpito negli scorsi giorni gli Usa e le isole dei Caraibi, mettendo in ginocchio soprattutto Haiti – dovrebbe arrivare a toccare i 10 miliardi di dollari soltanto in Usa. I calcoli sono di Goldman Sachs. In termini di distruzione, Matthew si colloca al ventiduesimo posto nella lista degli uragani piu’ devastanti dalla Seconda Guerra Mondiale in poi; e’ risultato meno devastante dell’uragano Sandy di fine 2012, che aveva causato danni per 71 miliardi di dollari. Nel caso di Matthew, l’effetto piu’ pesante in Usa si sta avvertendo soprattutto in Florida, South Carolina e nel Nord della Georgia. C’e’ pero’ un lato positivo: almeno per quanto riguarda l’impatto sull’attivita’ economica sembra che il danno complessivo non sia di grandi proporzioni. “Quali che siano le perdite dirette in termini di proprieta’ immobiliari, non saranno direttamente visibili nella maggior parte degli indicatori economici”, dice la nota di Goldman Sachs. Secondo gli analisti della banca Usa, le catastrofi naturali hanno di solito un impatto che si riverbera sull’economia in due modi, che si annullano a vicenda: un “forte calo” della domanda nel brevissimo termine, immediatamente seguito pero’ da un aumento nella produzione dovuto agli sforzi della ricostruzione. La nota si conclude segnalando che resta tuttavia da mettere in conto, quasi sicuramente, un aumento nelle richieste di sussidi di disoccupazione.