L’Uragano Matthew potrebbe provocare una vera devastazione nei Caraibi: i meteorologi lanciano l’allarme rosso per l’arrivo della tempesta di categoria 4, accompagnata da fortissimi venti (fino a 215 chilometri orari) e violente precipitazioni. Giamaica, Haiti e le province orientali di Cuba sono in stato di massima allerta. Matthew si muove nel Mar dei Caraibi e secondo l’ultimo bollettino del National Hurricane Center dovrebbe raggiungere questa sera la Giamaica e il sud ovest di Haiti, per poi spostarsi domani a Cuba e quindi proseguire verso le Bahamas. Per ragioni di sicurezza sono gia’ stati evacuati 700 dipendenti della base di Guantanamo Bay e membri delle loro famiglie. Si tratta di personale non essenziale, e per ora non ci sono piani per trasferire i 61 prigionieri. Mentre a Cuba sono ormai piu’ di 300 mila i cittadini evacuati nella zona orientale dell’isola. I bollettini trasmessi costantemente dalla tv locale parlano di raffiche di vento che raggiungerebbero i 200 km/orari e piogge che potrebbero raggiungere i 500 millimetri. L’Uragano, inoltre, porta con se’ un’enorme aera di turbolenza, di circa 300 km di diametro, che potrebbe causare danni anche nelle regioni centrali dell’isola. In Giamaica sono gia’ cominciate forti piogge e allagamenti, le autorita’ hanno gia’ allertato le popolazioni e l’aeroporto di Kingston e’ stato chiuso sino a domani mattina. “Andremo incontro a significativi danni alle proprieta’ e a sofferenze umane con un evento del genere se non ci prepariamo”, ha avvertito il primo ministro Andrew Holness. Ma la paura maggiore e’ per Haiti, dove l’Uragano potrebbe essere particolarmente devastante: l’isola non si e’ ancora ripresa dal terribile terremoto del 2010 che ha ucciso oltre 200 mila persone. Gran parte delle infrastrutture rimangono deboli, e inoltre il Paese e’ ancora in fase di ripresa dall’epidemia di colera che ha causato altri diecimila morti. Il Dipartimento di Stato americano ha emesso un’allerta esortando gli americani che si trovano ad Haiti a lasciare l’isola il piu’ rapidamente possibile, poiche’ gli aeroporti verranno chiusi non appena le condizioni meteo peggioreranno. Secondo gli esperti, invece, e’ troppo presto per capire se l’Uragano colpira’ direttamente gli Usa o se rimarra’ lontano dalla costa, ma dal National Hurricane Center assicurano che la situazione verra’ “attentamente monitorata”.
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