L’organizzazione non governativa (Ong) Coopi ha lanciato un appello per fronteggiare l’emergenza e arginare il rischio colera causato dalla mancanza di acqua pulita ad Haiti, dove il passaggio dell’uragano Matthew ha sconvolto la vita di migliaia di persone. A Tabarre e a Thiotte, zone d’intervento dei progetti Coopi, circa 1.600 famiglie hanno bisogno d’intervento immediato: kit con disinfettanti e prodotti per l’igiene per adulti e bambini. Nei giorni scorsi, si legge in un comunicato dell’Ong, le procedure di sgombero messe in campo da Coopi, di concerto con le autorita’ locali e i comitati di Protezione civile, sono state fondamentali per fronteggiare l’allerta e salvare molte vite umane: le comunita’ di Tabarre e Thiotte sono riuscite a mettere in pratica le procedure di emergenza diffuse negli anni attraverso i progetti finanziati dal Dipartimento della Commissione europea per gli Aiuti umanitari e la Protezione civile (Echo) e dall’Ufficio del governo degli Stati Uniti per l’assistenza ai disastri nei paesi esteri (Afda-Usaid).
“Ora e’ necessario aiutare la popolazione, a partire dalla nuova emergenza sanitaria”, ha spiegato Morena Zucchelli, capo missione di Coopi ad Haiti, “Molte case, strade e infrastrutture sono state fortemente danneggiate e l’accesso all’acqua potabile e’ veramente difficoltoso, bisogna intervenire tempestivamente”, ha aggiunto. Secondo i dati aggiornati diffusi dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli Affari umanitari (Ocha), dopo il suo passaggio una settimana fa, tra il 4 e il 5 ottobre, oltre 750 mila persone in tutto il paese necessitano di aiuti umanitari urgenti per i prossimi tre mesi.