Viaggio nella Foresta Umbra, il polmone verde del Parco Nazionale del Gargano

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La Foresta Umbra è il polmone verde del Parco Nazionale del Gargano, istituito nel 1995, che si estende per circa 120.000 ettari, con importante funzione di tutelare quella che è stata felicemente definita “L’isola biologica”.

La Foresta Umbra, così chiamata forse per le antiche popolazioni umbre che si stabilirono al suo interno oppure per la vegetazione talmente fitta da far passare appena, tra le fronde degli alberi, i raffi del sole, è un autentico scrigno di biodiversità, un territorio di ben 11.000 ettari che sorge a circa 800 m. di altitudine tra i comuni di Peschici, Vieste, Vico del Gargano, Carpino e Monte Sant’Angelo. La natura incontaminata, che ci riporta ad un’atmosfera primitiva, fatta di rituali ancestrali, è caratterizzata da una ricca flora e fauna.

FORESTA UMBRA 1L’albero più rappresentativo è sicuramente il faggio che in questa zona cresce anche ad altitudini sorprendentemente basse per le particolari condizioni climatiche, umide e fresche.  Degno di nota è il Colosso della Foresta, un faggio dall’altezza di oltre 40 metri e con circonferenza alla base di oltre 5 metri che si innalza nei pressi del laghetto di Cutino d’Umbra. Ma di alberi plurisecolari la foresta ne ha visti crescere molti altri. Di fronte al Santuario Francescano di Vico incontriamo il Cerro di Vico: 400 anni di vita ed una circonferenza di ben 5 metri.

Inoltre la foresta detiene il primato dei due Pini d’Aleppo più antichi di tutta Italia. Uno lo si incontra sulla strada che da Peschici conduce a San Menaio: è lo Zappino dello Scorzone, 700 anni, una circonferenza che supera i 5 metri e mezzo e un’altezza superiore ai 20 metri. L’altro, lo Zappino di don Francesco, più giovane e più piccolo, lo si trova nel territorio di Calenelle. Sono questi alcuni esemplari del gigantismo vegetale presente in foresta Umbra: il manto vegetativo che la ricopre, però, vede emergere molte altre specie tra cui il Tasso, l’Acero, il Carpino bianco, l’Acero campestre, l’Acero montano, l’Orniello.

Tra le latifoglie dominano, inoltre, anche le querce. Nel fitto sottobosco composto da felce, muschio, biancospino, pungitopo e agrifoglio si ritrovano numerose specie di orchidee, gli anemoni, i ciclamini, le viole. Riguardo la fauna: caprioli, daini, cinghiali, mufloni, gatti selvatici, il raro picchio bianco, inserito nella lista rossa degli uccelli d’Italia, ma anche poiane, allocchi, gufi reali e sparvieri.

La Foresta Umbra, millenaria, a dispetto dei disboscamenti e degli incendi che si sono succeduti nei secoli, ha conservato quasi integralmente intatto il suo manto vegetale. Popolatissima d’estate per il suo clima fresco, la Foresta Umbra ospita anche molti turisti ed appassionati della natura e del trekking e lo fa anche d’autunno grazie al fenomeno del fall foliage e ai numerosi percorsi ed itinerari. E’ attraversata da 14 sentieri, realizzati dal Corpo Forestale dello Stato, tutti facilmente percorribili a piedi.

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