L’Aquila….la città ancora alle prese con una fase dopo-terremoto di cui non si vede la fine e con una crisi che si mangia le speranze di chi vorrebbe rialzare la testa.
L’Aquila….la città-cantiere dove si incrociano solo operai. E quando se ne vanno loro, alle quattro del pomeriggio, resta il deserto. Una città vuota, spettrale, in attesa di una rinascita che ancora si fa fatica a intravedere.
L’Aquila….la città che ha ospitato la Notte Europea dei Ricercatori.
L’Aquila….la città sede dell’Università più antica d’Abruzzo.
L’Aquila….la città sede di due centri di eccellenza: il CETEMPS (Centro di Eccellenza per l’integrazione di tecniche di Telerilevamento e Modellistica numerica per la Previsione di eventi Meteorologici Severi) e il DEWS (Design Methodologies for Embedded controllers, Wireless interconnect and System-on-a-chip).
L’Aquila….la città che ‘ospita’, all’interno dei propri confini provinciali, uno dei quattro laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Bypassiamo i soliti anfitrioni, tra i quali Domenico Azzone (il ‘famoso’ tecnico in congedo del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare Italiana che afferma che “non tutte le Scie di Condensazione rilasciate dai velivoli (militari e/o civili) sono tutte normali, almeno a far data dalla fine degli anni ’70 inizio anni ’80 del secolo ventesimo” senza, però, mai giustificare tale asserzione con prove concrete) ed il biologo Giorgio Pattera (colui che, presentando le analisi dell’acqua piovana, scambiò microgrammi(µg/l) per milligrammi(mg/l)…), reduci come sempre dal solito pippone sulla disinformazione e sul documento ‘segreto’ di Cooperazione Italia-USA su Scienza e Tecnologia dei Cambiamenti Climatici (accordo che prevede, semplicemente una collaborazione tra le università di tutto il mondo per svolgere esperimenti su piccoli appezzamenti di terreno con lo scopo di vedere quali effetti potrebbero avere i cambiamenti climatici naturali sulle piante….. Purtroppo, però, per cercare di rendere vera un’affermazione, basta farla mostrando pagine e pagine di documenti che nessuno dei webeti leggerà mai).
Magda Piacentini, maestra elementare, referente della ‘Commissione R.I.P. Scie Chimiche e Geoingegneria’ e relatrice al Convegno sulle scie chimiche di Perugia, sferra un duro ‘attacco’ contro i meteorologi…rei, a suo dire, di “consultare le carte celesti ed emettere bollettini che allertano tutti alla massima prudenza”, senza accorgersi di “ …quelle finte nuvole che tutti gli altri, se vogliono, vedono da terra ad occhio nudo… ”.
Per la signora Magda Piacentini “…il riscaldamento globale è una bugia. E i militari , con le scie chimiche, interferiscono con i fenomeni naturali…”.
Giusto per non farci mancare nulla la signora Piacentini, nel clou del delirio apocalittico, afferma che “…l’immissione di petrolio nelle placche terrestri può causare terremoti. E qui siamo in una città colpita dal sisma… I terremoti dal 1980 al 2000 sono stati 7. Negli ultimi 16 anni sono diventati 165…”.
La signora Magda Piacentini dimentica, inoltre, che le previsioni meteo in realtà sono una cosa seria, effetto di calcoli complessi, algoritmi, studi e osservazioni tutt’altro che riconducibili ad un semplice sguardo alla sfera celeste.
Ma vogliamo fidarci e sperare che, essendo la Giulietti un’esperta, tutte le norme previste per una corretta esecuzione delle operazioni di campionamento, solitamente affidata a qualificati tecnici di laboratorio preventivamente formati e qualificati, siano state rispettate.
Un intervento ricco di spunti teneri: “….osservando ho fatto delle ipotesi, ho cominciato ad approfondire (su internet) l’argomento e, sempre su internet, ho trovato delle risposte….”.
Padre Quirino Salomone, frate francescano dell’Ordine dei Frati Minori, sacerdote dal 1963, diploma di solfeggio presso il Conservatorio Musicale di Pescara, conferenziere, relatore di convegni, corsi di formazione IRRSAE (attività di ricerca educativa indirizzata a raccogliere e ad elaborare e diffondere la documentazione pedagogico-didattica).
Se ci trovassimo nel bel mezzo del film ‘Il secondo tragico Fantozzi’, potremmo chiosare con altrettanti novantadue minuti di applausi… Ma, ahimé, è tutto vero.
Quest’oggi il mio cuore di abruzzese ferito è ripreso a pulsare nelle vicende comuni della vita quotidiana, ma con tanto amaro in bocca.