“Negli anni Novanta fu realizzato l’invaso di Bilancino. A monte di Firenze stiamo costruendo 4 casse di espansione nei pressi di Figline ed e’ avviato il percorso per l’adeguamento della diga di Levane. A valle di Firenze, a San Miniato, e’ completata la prima cassa di espansione di Roffia. A cio’ si aggiungono molti altri interventi che danno il segnale di una svolta decisiva per la messa in sicurezza dell’Arno”. Lo ha detto la vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni, a Palazzo Vecchio a Firenze nel corso dell’iniziativa organizzata in occasione del cinquantesimo anniversario dell’Alluvione del ’66.
“Firenze – ha sottolineato Monica Barni – affronto’ un’Alluvione peggiore di sempre, che superava di gran lunga gli eventi dei secoli passati. Era impreparata e scossa. I morti furono decine, sommersi e sconvolti il centro storico e molti quartieri, a rischio di distruzione l’immenso patrimonio artistico, da Santa Croce alla Biblioteca Nazionale. E mentre lo Stato tardava a intervenire e a capire l’entita’ del disastro appena accaduto, Firenze reagi’ e con orgoglio si autoorganizzo’. Si dispose per dare il meglio delle sue possibilita’ e attiro’ attorno a se’ il meglio che al di fuori dei suoi confini l’umanita’ poteva offrire, incontrando tanta solidarieta’ e il sostegno degli angeli del fango”.