Una pionieristica ricognizione sulla cresta… degli anelli, prima dell’atto conclusivo. C’è ancora tempo da dedicare allo studio di Saturno, delle sue lune e delle sue preziose strutture prima del “tuffo” nell’atmosfera aliena – il Gran Finale, previsto per il 15 settembre 2017 – con cui la longeva missione Cassini prenderà congedo dalla scena spaziale. Prima di quella data, tra il 30 novembre e il 22 aprile, la sonda internazionale sarà guidata in una serie di serrati girotondo sopra e sotto i poli di Saturno, che le consentiranno di immergersi per 20 volte attraverso la misteriosa regione di confine dell’anello principale. Qui gli strumenti tenteranno di raccogliere campioni del materiale che forma la tenue cortina di gas che si dipana nelle immediate vicinanze.
Durante il sorvolo delle prime due orbite – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – Cassini esplorerà anche la fascia generata dagli impatti di corpi celeste con i due piccoli satelliti Giano ed Epimeto, per poi dirigersi verso la più esterna delle strutture anulari del “gigante”, l’anello F. Il “gioiello” di confine, di cui la sonda ha già mostrato le sottili strutture brillanti e i canali oscuri, sarà osservato dalla distanza record di 7.800 chilometri.
Nel corso dell’imminente perlustrazione Cassini offrirà una panoramica della popolazione di lune che compone il sistema di Saturno, con particolare cura per i satelliti Pandora, Atlas, Pan e Dafni.
Planando tra gli anelli, la missione realizzerà una fotogallery alla risoluzione record di un chilometro per pixel, svelando la complessità delle architetture aliene e indagando sulle strutture ad elica individuate nel “cerchio” A, alla ricerca di un’inedita mini luna. Prima del Gran Finale poi, Cassini avrà l’occasione di scrutare gli anelli in controluce a caccia di eventuali nubi generate da impatti meteoritici. Dopo 20 anni di carriera dunque la sonda si appresta a concludere il suo reportage di frontiera, abbassando il sipario sui dettagli ancora inediti del “Signore degli Anelli”.