C’è ancora tempo da dedicare allo studio di Saturno, delle sue lune e delle sue preziose strutture prima del “tuffo” nell’atmosfera aliena – il Gran Finale, previsto per il 15 settembre 2017 – con cui la longeva missione Cassini prenderà congedo dalla scena spaziale. Prima di quella data, tra il 30 novembre e il 22 aprile, la sonda internazionale sarà guidata in una serie di serrati girotondo sopra e sotto i poli di Saturno, che le consentiranno di immergersi per 20 volte attraverso la misteriosa regione di confine dell’anello principale. Qui gli strumenti tenteranno di raccogliere campioni del materiale che forma la tenue cortina di gas che si dipana nelle immediate vicinanze.
Lanciata nel 1997, la missione Cassini, gestita da NASA, Agenzia Spaziale Europea e Agenzia Spaziale Italiana, ha viaggiato per il sistema di Saturno arrivandovi nel 2004 per uno studio ravvicinato del pianeta, i suoi anelli e le sue lune. Tra le sue scoperte più importanti quelle sulle lune di Saturno, come l’oceano nascosto sotto i ghiacci di Encelado e i mari di metano liquido su Titano.
Tra il 30 novembre e il prossimo 22 aprile, Cassini ruoterà intorno, sopra e sotto i poli di Saturno, “tuffandosi” ogni sette giorni per un totale di 20 volte in una regione inesplorata ai margini più esterni degli anelli principali. In campo “anche due strumenti che possono raccogliere campioni di molecole e di gas quando attraverseremo gli anelli“, ha spiegato Linda Spilker, responsabile scientifico della missione Cassini.