Nuovo mese, nuovi appuntamenti astronomici: a novembre le notti si allungano e iniziano ad assumere una connotazione sempre più invernale. La notte astronomica inizia intorno alle 18:30, la qual cosa consente un più ampio margine per le osservazioni.
Ecco cosa ci riserva il cielo del mese di novembre.
Il Sole passa dalla costellazione della Bilancia a quella dello Scorpione il 23, per poi passare a quella dell’Ofiuco. Man mano le giornate si accorceranno di circa un’ora.
Per quel che riguarda i pianeti, Mercurio torna osservabile la sera sull’orizzonte ovest. A fine mese si potrà distinguere tra le luci del crepuscolo serale. Venere è protagonista del cielo occidentale nelle prime ore della sera. Marte è ancora visibile a ovest nelle prime ore della sera. Giove domina la scena mattutina, ben visibile a sudest prima dell’alba. Saturno inizialmente si può distinguere sull’orizzonte sudovest, a destra rispetto a Venere, ma col passare dei giorni diverrà sempre più indistinguibile tra le luci del crepuscolo. Urano (per mezzo di un telescopio) è osservabile per quasi tutta la notte nel suo tragitto che lo porta a culminare a sud. Nettuno è osservabile (per mezzo di un telescopio) solo nella prima parte della notte a sudovest.
Congiunzioni: Luna-Saturno-Venere il 2; Luna-Marte il 6; Luna-Giove il 25.
Costellazioni: Nord troviamo come sempre l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore. Nonostante il cielo invernale tenda sempre più a farsi spazio, è ancora possibile osservare il “Triangolo Estivo” (Altair nell’Aquila, Vega nella Lira e Deneb nel Cigno) a nordovest, dove è anche possibile sorgere la costellazione di Ercole prima del tramonto. Spostandosi in direzione ovest troveremo il Capricorno e l’Acquario, al di sopra del quale osserveremo la costellazione dei Pesci e l’Ariete. A sinistra rispetto a quest’ultima troveremo successivamente il Toro e i Gemelli, ed ancora il Cancro e il Leone. A sudest è protagonista Orione.
Allo zenit vi è Pegaso, seguita da Andromeda e da Perseo e in direzione nord la ben riconoscibile Cassiopea.
Per quel che riguarda gli sciami meteorici, degni di menzione sono le Tauridi e le Leonidi: nel primo caso si segnala il picco intorno al 7-8 nel secondo tra il 16 e il 18.