Come previsto il minimo depressionario a mesoscala che fino a sabato scorso interessava le nostre regioni centro-meridionali, allontanandosi molto rapidamente verso i Balcani e la Romania, a contatto con l’aria fredda di origini polare continentale preesistente in loco, si è rapidamente approfondito, fino a trasformarsi in un ciclone extratropicale a carattere freddo, con un minimo barico sceso sui 1000 hpa. Durante la sua avanzata verso levante la vasta “Warm Conveyor Belt” della depressione ex italica, interagendo con l’aria più fredda polare continentale presente in loco nei bassi strati (“zero termico” sui 300 metri), ha dato da subito la stura a nevicate a carattere diffuse che hanno interessato principalmente il settore più meridionale della Polonia, la Moldavia, il nord della Romania e il settore occidentale dell’Ucraina, dove la neve, con l’arrivo delle precipitazioni più intense, è scesa fino a quote prossime alla pianura, regalando le prime imbiancate di stagioni anche sui paesi dell’est Europa. Queste precipitazioni nevose sono state rese particolarmente intense e persistenti dall’interazione fra l’aria fredda continentale, in scivolamento da NE e E-NE, con le più miti e umide correnti sud-occidentali, attive fra il mar Nero e l’Ucraina orientale.
Proprio l’interazione fra queste differenti masse d’aria e l’apporto di un significativo quantitativo di umidità dal mar Nero rappresentano gli elementi che hanno reso le nevicate particolarmente intense e persistenti, creando fenomeni anche particolarmente intensi fra la Moldavia e l’Ucraina centro-occidentale. Queste precipitazioni nevose, come capita sovente con questo tipo di configurazioni, a tratti possono divenire intense e persistenti a causa della discesa, da E-NE, nei bassi strati, di masse d’aria molto fredde di origine polare continentale, che interferiscono con il flusso più mite e molto umido meridionali, che scorre nella libera troposfera.
Non per caso lungo la linea di contatto fra le due differenti masse d’aria, lì dove la “Warm Conveyor Belt” andava quasi ad interagire con la parte più settentrionale del fronte freddo, si sono venuti a sviluppare pure dei temporali, organizzati in piccole “Cellule temporalesche”, che hanno assunto carattere nevoso. Le nevicate più forti nella mattinata di ieri, durante l’avvicinamento della depressione dal nord della Romania alla Moldavia, hanno investito duramente l’area di Leopoli, la città di Ternopil’, una delle più colpite dall’intensa nevicata, e l’Oblast di Ivano-Frankivsk, dove abbiamo registrato accumuli anche abbondanti, con cumulate di oltre 30-40 cm di neve fresca al suolo.
Dal pomeriggio le nevicate si sono rapidamente estese anche all’Ucraina centrale, interessando più direttamente pure l’area della capitale Kiev, dove si sono già verificati molti disagi, sia al traffico stradale che a quello aeroportuale. Su Kiev la neve sta cadendo in modo molto fitto, accompagnata da una tesa ventilazione da E-NE e NE che sta acuendo la sensazione di freddo. Oltre all’intensità e persistenza delle nevicate, a rendere le condizioni meteorologiche ancora più avverse, ci sta pensando pure il vento che spira in modo anche intenso, arrivando a superare la soglia d’attenzione in diversi Oblast’ dell’Ucraina meridionale e occidentale.
Difatti il passaggio sul bordo meridionale della circolazione depressionaria di un ramo secondario del “getto polare”, con un “Jet Streak” (massimi di velocità del “getto polare” in quota) sul settore settentrionale del mar Nero, ha impresso una notevole vorticità positiva alla struttura ciclonica, determinando un ulteriore approfondimento fin sotto i 1000 hpa, e la sua successiva evoluzione in un vero e proprio ciclone extratropicale ricolmo di aria fredda polare continentale. Proprio nel momento in cui il minimo depressionario dalla Romania settentrionale traslava in direzione della Moldavia, posizionandosi poco a nord della capitale Chi?in?u prima di raggiungere il territorio ucraino.
Il rapido approfondimento della depressione, inspessendo sensibilmente il “gradiente barico orizzontale”, ha generato l’attivazione, nei bassi strati, di venti anche intensi, prevalentemente da NE, E-NE ed Est, che dalle pianure della Russia meridionale, dall’Oblast’ di Volgograd e di Rostov sul Don, si estenderanno a tutta l’Ucraina, andandosi sensibilmente a rinforzarsi in corrispondenza degli Oblast’ dell’Ucraina centro-occidentale, lì dove il crollo barometrico, visto la vicinanza del minimo, si è fatto repentino.
La compressione del “gradiente barico orizzontale” ha attivato una sostenuta, a tratti intensa, ventilazione da Est e E-NE che ha sferzato tutte le pianure dell’Ucraina centro-occidentale, dall’area attorno la capitale Kiev fino alle regioni occidentali ucraine della Volinia e della Poldolia, dove si potranno misurate raffiche fino a oltre 50-60 km/h. Ma venti intensi, ma da Ovest e O-NO, hanno investito pure il nord della Romania e la vicina Moldavia meridionale, dove a seguito del passaggio del fronte freddo il repentino aumento della pressione barometrica ha innescato venti piuttosto intensi e ben rafficati che hanno raggiunto picchi di oltre i 65-70 km/h.
La sostenuta ventilazione orientale nei bassi strati che ha interessato l’Ucraina, invece, ha fatto assumere alle nevicate carattere di autentico “blizzard”, con neve polverizzata e “scaccianeve basso” nelle aree innevate dell’Ucraina centro-occidentale che causeranno drastiche riduzioni della visibilità orizzontale. Purtroppo queste condizioni meteorologiche particolarmente estreme avverse rischiano di cagionare non pochi danni e disagi per le popolazioni locali.
I resti di questa depressione, interamente ricolma di aria fredda polare continentale in costante invorticamento, entro la prossima serata si allontaneranno verso l’est dell’Ucraina e la Russia meridionale, nei pressi dell’Oblast’ di Rostov nel Don, dove andranno progressivamente a colmarsi, per essere assorbiti dal ramo più meridionale di una estesa saccatura che dall’altopiano dal bassopiano della Siberia occidentale si verserà verso il sud della Russia.