Clima, l’esperto sul record caldo del 2016: “è una non-notizia, è normale che continui così…”

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Siamo alle solite, ancora una volta ci allarmiamo per una notizia che in realta’ e’ una non notizia: e’ inevitabile che se continui ad immettere anidride carbonica in atmosfera poi la temperatura sale“. Raggiunto al telefono dall’Agi a Marrakech, dove segue i lavori del vertice mondiale del clima organizzato dall’Onu, Antonio Navarra, Presidente del Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici (Cmcc), commenta la notizia che il 2016 sara’ l’anno piu’ caldo di sempre. “Senza dubbio questo e’ l’ennesimo anno con temperature record registrato dai centri di ricerca in tutto il mondo. Ma il dato in se’ non deve far meraviglia perche’ si sa, i record sono fatti per essere battuti. Quello che invece ci deve far riflettere e’ che ormai la serie degli anni record, quelli cioe’ che registrano temperature piu’ calde, sta diventando molto piu’ frequente e questo e’ assolutamente in linea con quanto indicato da tutti i modelli climatici“, spiega Navarra.

Antonio Navarra
Antonio Navarra

Insomma per lo scienziato italiano l’aumento delle temperature e’ un effetto atteso, o meglio un effetto che “non contraddice affatto i risultati attesi dai modelli climatici” che mostrano come l’aumento della concentrazione di Anidride Carbonica in atmosfera significa un aumento della temperatura media globale. Proprio a Marrakech, ai piedi dell’Atlante, sono in corso in questi giorni i lavori per la Cop 22 sul clima. Si tratta della prima riunione che da un lato incassa il risultato positivo dell’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi, e dall’altro e’ la prima prova per la nuova amministrazione americana che, in materia di clima ha annunciato di voler rivedere le politiche fin qui attuate. “Non credo che la notizia sulle temperature record possa incidere sui negoziati in corso. Anche perche’ si tratta di una riunione molto tecnica, i lavori che stiamo portando a termine qui a Marrakech – spiega Navarrasono molto importanti, perche’ ci aiuteranno a gestire meglio le fasi successive di attuazione dell’accordi di Parigi. Quanto alle posizioni della delegazione degli Stati Uniti, credo sia ancora molto presto per registrare dei mutamenti nella loro politica e dei cambiamenti di indirizzo. Aspetteremo di vedere cosa accadra’ delle prossime occasioni“.

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