Clima, ministro Galletti: ora anche per Trump è difficile tornare indietro

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“Sono soddisfatto perche’ in Assemblea plenaria a Marrakech, presenti capi di Stato e primi ministri, non si e’ dissolta la spinta emotiva dell’Accordo di Parigi. Nessuno potra’ non tenere conto delle politiche di contenimento dell’effetto serra e della strada dell’economia circolare: chi non seguira’ quella direzione restera’ fuori dal mercato. Sarebbe difficile invertire la rotta anche per gli Stati Uniti di Trump. Non e’ un accordo reversibile, non si torna indietro“: lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, in un’intervista all’Eco di Bergamo. “La conferenza era destinata a incrementare le regole stabilite a Parigi: come se si fosse chiamati a stendere i decreti attuativi di quell’accordo. Ora c’e’ un metodo trasparente di controllo, regole comuni per valutare la riduzione di Co2 e sapere se i dati comunicati siano veri. E ogni tre anni un Paese puo’ correggere il proprio contributo al rialzo, mai al ribasso, per recuperare quel che manca per arrivare ai 2 o agli auspicabili 1,5 gradi“. “In Italia gia’ il 40% dell’energia elettrica deriva da fonti rinnovabili. Ora ci sono provvedimenti inseriti in legge di Bilancio, ad esempio l’ecobonus. E poi c’e’ l’introduzione dell’ambiente in Industria 4.0, il nuovo piano economico del Paese. Abbiamo versato come Italia 250 milioni al fondo per la transizione verde, abbiamo coltivato una particolare attenzione verso le isole caraibiche e del Pacifico e i Paesi africani, che soffrono di piu’ i cambiamenti climatici, fornendo un contributo economico e tecnico. Si vince o si perde tutti insieme. E a Marrakech ho lanciato la candidatura italiana per ospitare la conferenza nel 2020“.

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