Conservazione del cordone ombelicale: domande e risposte

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Tante sono le domande circa la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale: in cosa consiste la procedura, quali sono i vantaggi, come fare in caso di parto gemellare e non solo. A questi e altri interrogativi posti dalle mamme in attesa abbiamo risposto qui.

Quali sono i pro e gli eventuali contro della conservazione del cordone ombelicale dopo il parto?
Fra i vantaggi più importanti della conservazione privata familiare del cordone c’è la tempestiva disponibilità delle cellule staminali in caso di bisogno e la certa compatibilità fra le cellule del bambino e le cellule prelevate dal cordone. Fra gli eventuali problemi, invece, a seconda del peso del ricevente, può insorgere la possibilità che la quantità di cellule staminali contenute nel sangue raccolto non sia sufficiente all’esito positivo di un trapianto. Tuttavia già in questi anni, grazie alla scienza, esiste la possibilità di aumentare in vitro il numero delle cellule staminali destinate al trapianto, risolvendo il problema.

Nel caso in cui io opti per il parto in acqua, posso comunque scegliere di conservare il cordone ombelicale?
Assolutamente sì. Sarà però necessario ricordarsi di consegnare alla vostra ostetrica il kit di prelievo che la banca del cordone vi avrà consegnato in precedenza, insieme ai documenti relativi alla procedura da seguire durante il prelievo.

Chi eseguirà il prelievo delle cellule staminali dal cordone?
A eseguire il prelievo sono figure abilitate e quindi infermieri, ostetriche e ginecologi.

Se e come cambia la procedura del prelievo se avrò un parto gemellare?
Dipende se si tratta di gemelli omozigoti o eterozigoti, ne primo caso si effettua un solo prelievo perché la compatibilità fra cellule e bambini è del 100% mentre nel secondo caso si effettueranno due prelievi e quindi due differenti conservazioni.

Per quanto riguarda gli altri componenti della famiglia: come si determina la compatibilità delle cellule? E nel caso serva utilizzarle, come si procede?
Le probabilità che le cellule prelevate siano compatibili (istocompatibilità) sono maggiori quanto è maggiore il grado di parentela tra i familiari, per cui se i genitori del bambino presentano una probabilità di essere compatibili fino al 50%, quella dei fratelli arriverà fino al 25% (istocompatibilità ereditaria). Per stabilire la compatibilità fra cellule staminali cordonali e ipotetico ricevente vanno eseguiti alcuni esami detti di tipicizzazione  HLA (Human Luekocyte Antigen). Gli esami si possono effettuare in diversi momenti: durante la crioconservazione si procede con la tipicizzazione di base prelevando il sangue del cordone, in un secondo momento è sufficiente un normale prelievo del sangue. Se il risultato è positivo e quindi la compatibilità viene confermata, viene eseguito un test del DNA e successivamente la MLC, Mixed Linfocyte Culture).

Per maggiori informazioni potete consultare www.sorgente.com

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