Il diabete è diventato una vera e propria epidemia inarrestabile. Nel mondo ne soffrono 415 milioni di persone, che potrebbero diventare 642 milioni nel 2040 con gli attuali tassi di crescita. In Italia colpisce colpisce 3,3 milioni di persone (pari al 5,5%), cui va aggiunto un altro milione di cittadini che ignorano di avere già la malattia. Lo ricorda la Società italiana di diabetologia (Sid) in occasione della Giornata mondiale del Diabete, che si celebra il 14 novembre. Una malattia che puo’ portare alla morte. Dall’analisi del Global Burden of Disease 2015 Study sulle cause di mortalita’ legate a 249 malattie in 195 Paesi (tra cui l’Italia), e’ emerso infatti che il Diabete e’ causa nel mondo di oltre 1.5 milioni di morti, con un incremento del 32% nell’ultimo decennio (2002-2015). ”La dimensione del problema, la diffusione a tutte le fasce d’eta’, la gravita’ delle complicanze associate alla malattia, i costi dei ricoveri – commenta Giorgio Sesti, presidente della Sid – fanno del Diabete mellito uno dei principali problemi sanitari su scala mondiale”.
Per questo, continua, ”la lotta al Diabete e’ una delle tre emergenze sanitarie identificate dall’Onu e dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (Oms), insieme alla malaria e alla tubercolosi, unica delle tre ad essere malattia non trasmissibile”. Tutto cio’ ha un pesante impatto anche sui bilanci economici dei sistemi sanitari nazionali. Uno studio dell’Osservatorio Arno Diabete, nato dalla collaborazione tra la Sid e il Cineca (consorzio interuniversitario), ha stimato che il costo medio annuo per paziente e’ pari a 2.792 euro: una cifra generata dalle spese di assistenza ospedaliera (51%), di spesa farmaceutica (32%) e di assistenza ambulatoriale (17%), a cui vanno aggiunti i costi indiretti, che derivano per lo piu’ da prepensionamenti e assenze dal lavoro.