Il 5 novembre un filamento magnetico sull’emisfero nord del Sole è diventato instabile ed ha generato un’eruzione: l’esplosione ha creato una sorta di “canyon di fuoco“, separando l’atmosfera della stella e proiettando nello spazio un’espulsione di massa coronale. La struttura si estende, da parte a parte, per oltre 200.000 km, più del Grand Canyon statunitense.
I frammenti dell’esplosione del filamento hanno formato il nucleo dell’espulsione, che è avvenuta a una velocità di un milione di miglia orarie. Gli analisti NOAA hanno creato di modelli della traiettoria ed hanno concluso che il flusso di particelle probabilmente colpirà il campo magnetico terrestre domani, 8 novembre: l’impatto potrebbe generare tempeste geomagnetiche di classe G1, e quindi anche aurore alle alte latitudini.