Risale al 2013 la notizia del ritrovamento, a Roma, di un antichissimo tempio romano nei sotterranei del Palazzo Canevari, ex sede dell’Ufficio Geologico Italiano. Il palazzo oggi è abbandonato, anche se sulla sua facciata ancora si legge la grossa scritta “Ufficio Geologico”. Il Palazzo è stato venduto nel 2004 ad una società privata in seguito ad un piano di vendite del patrimonio pubblico dell’allora ministro Tremonti, e dopo aver subito vari cambi di destinazione d’uso e vari passaggi è oggi una proprietà della Cassa Depositi e Prestiti. I geologi italiani e vari enti di ricerca si sono mobilitati per anni per una rivalorizzazione di quest’area.
Lo scandalo relativo a questo enorme edificio in stile Liberty situato a due passi dalla stazione Termini e da piazza della Repubblica, è che fino al 1995 ospitava un bellissimo museo geologico, che da allora è stato smantellato e impacchettato in scatoloni. Centocinquantamila reperti di alto interesse paleontologico, mineralogico, petrografico, oltre a numerosi plastici che illustrano i più importanti processi che avvengono sul pianeta Terra, sono rimasti negli scantinati dell’edificio fino al 2012. Quell’anno sono stati sparpagliati in vari punti di Roma (una piccola parte esposti in uno spazio presso Termini) e infine portati in un magazzino all’EUR, nella sede dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), dove continuano a restare imballati e inutilizzati.
È presente anche una ricchissima collezione di fossili di invertebrati.