Freddo e neve cominciano ad estendersi in Europa: grande nevicata a Riga, adesso l’effetto “Albedo” causerà un brusco raffreddamento tra Russia e Scandinavia [GALLERY]

  • La forte nevicata di Riga, fino a più di 20 cm di accumulo in pieno centro
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MeteoWeb

La stagione fredda comincia ad affacciarsi sempre con maggiore decisione sul vecchio continente. Come abbondantemente previsto in questi giorni le prime intense nevicate di stagione hanno interessato molti stati dell’est Europa, dalle Repubbliche Baltiche fino al cuore della Russia europea, passando per la Bielorussia e il nord dell’Ucraina, dove è caduta la prima neve fresca di stagione. Le nevicate più intense si sono viste proprio sull’est della Lettonia, colpita da vere e proprie bufere di neve che hanno depositato sul terreno accumuli prossimi o di poco superiori ai 25-30 cm di spessore in diverse località. Nella mattinata di ieri una forte nevicata ha interessato pure la capitale lettone Riga, dove in poco tempo si sono accumulati fino ad oltre 20 cm di neve fresca in pieno centro, e oltre 25-26 cm nei sobborghi periferici della città (vedi immagini nella fotogallery). In alcuni momenti l’intensità della nevicata, caratterizzata da fiocchi a larghe falde, è stata tale da azzerare la visibilità orizzontale a pochi metri. Su Riga da molti anni non si vedeva una nevicata così intensa nei primi giorni di Novembre.

L’abbondante nevicata ha prodotto inevitabili disagi al traffico stradale che è andato in tilt. Anche per colpa di molti automobilisti che circolavano sprovvisti di gomme da neve. Ciò è stata la causa di molti incidenti stradali che hanno contribuito a rendere ancora più difficoltosa la circolazione stradale. Ma anche nella vicina Estonia e nell’est della Lituania le nevicate di questi giorni sono risultate a tratti piuttosto intense, specialmente sulle aree più orientali, vicine lungo il confine con la Russia.

In alcune località sono caduti fino a più di 15-20 cm di neve fresca, con boschi e campagne interamente ammantati di bianco, come non si vedeva da oltre sei mesi. Con gli ultimi episodi degli ultimi giorni il manto nevoso è riuscito ad estendersi dalla Russia europea fino alla Finlandia, buona parte delle Repubbliche Baltiche, ad eccezione delle zone costiere in riva al mar Baltico, fino alla Svezia, che appare oggi per buona parte coperta di neve, con il manto nevoso che arriva a lambire l’area della capitale Stoccolma. Proprio nel sud della Svezia, e nell’area di Stoccolma più nello specifico, nei prossimi giorni sono attese nuove nevicate, anche intense, per la risalita dalla Danimarca di un fronte caldo (carico di umidità), collegato alla depressione posizionata sul mar del Nord, pronto ad interagire con il flusso di aria molto fredda nei bassi strati da E-NE, d’estrazione artica continentale, che dal nord della Russia europea si propaga in direzione della Finlandia, Golfo di Botnia e mar Baltico.

L’interazione dell’aria più mite e umida in quota, legata al suddetto fronte caldo, con l’aria molto fredda di natura continentale pronta a tracimare dal nord della Russia europea, sotto forma di una debole-moderata ventilazione da E-NE che dal nord della Carelia si diparte in direzione delle coste svedesi, potrebbe dare la stura a nevicate anche piuttosto intense tra Finlandia, Paesi Baltici, Svezia meridionale e Danimarca settentrionale, soprattutto se in presenza di un flusso particolarmente umido nella media troposfera. Intanto la notevole estensione del manto nevoso fino alla penisola Scandinava e ai Paesi Baltici sta favorendo un brusco raffreddamento dello strato d’aria prossimo al suolo. I terreni innevati di fresco, causeranno un massiccio raffreddamento dello strato d’aria presente nei bassi strati, incrementando il forte raffreddamento che proprio in questo periodo caratterizza l’Eurasia, a seguito della diminuzione del soleggiamento diurno e dell’allungamento della notte sul giorno.

Tutto merito del cosiddetto “effetto Albedo” (ben noto agli amanti del freddo e della neve). In sostanza la neve avendo un colore bianco “brillante” è dotata di un forte “potere riflettente”. Essa riesce a riflettere quasi del tutto la luce che gli viene scaricata addosso dal sole. Difatti in presenza di un manto nevoso piuttosto compatto e uniforme la luce solare viene quasi del tutto riflessa verso l’alto, comportandone anche la sua rapida dispersione verso l’atmosfera sovrastante.

Di conseguenza all’alto “potere riflettente” nei confronti dei raggi solari le temperature, nello strato d’aria prossimo al manto nevoso, tendono ad abbassarsi, anche su valori ben al di sotto dei +0°C in pieno giorno. Inoltre il manto nevoso, di suo, isolando il terreno dallo strato d’aria sovrastante contribuisce a raffreddare notevolmente quest’ultimo, soprattutto durante le ore notturne, in presenza di nottate calme e serene, determinando dei bruschi cali termici, come quelli che si registrano sulle vaste aree continentali dell’Eurasia nelle lunghe notti invernali. L’”effetto Albedo” è anche il principale responsabile delle forti inversioni termiche che solitamente avvengono sulle pianure dell’Europa, o anche sulla nostra pianura Padana, nei mesi invernali (Dicembre, Gennaio, Febbraio), spesso accompagnate dallo sviluppo di densi banchi di nebbia d’irraggiamento che causano drastiche riduzioni di visibilità.

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