C’era già stato un intervento circa una ventina di giorni fa per una piccola frana proprio nella zona dove si è verificato il cedimento che questa notte ha portato all’evacuazione di tre palazzi nel quartiere di Quezzi, in Val Bisagno, a Genova. La frana minaccia alcuni palazzi, in via Daneo e via Portazza al civico 68, i detriti che si sono staccati hanno messo a nudo le fondamenta, cadendo poi nell’alveo del sottostante torrente Fereggiano, interessato proprio nella parte più stretta del suo corso sopra il quale sono costruite abitazioni di edilizia degli anni ’50-’60. “Si tratta – ricostruisce all’Adnkronos l’assessore alla protezione civile del Comune, Gianni Crivello – di una frana da un’area di proprietà privata. Venti giorni fa era stato fatto un sopralluogo per constatare una frana che c’era già stata, più piccola. Avevamo già fatto ingiunzione ai proprietari ma, a causa dell’immobilismo, l’amministrazione aveva agito in danno per eliminare i detriti e agiremo ancora – assicura – appena l’impresa potrà operare in sicurezza“. Intanto da questa notte sono in corso le verifiche sull’area e sulle fondamenta degli stabili. “Per la verifica delle condizioni dei pilastri in riferimento al palazzo di via Portazza – spiega l’assessore – si sono calati i vigili del fuoco“. Intanto si pensa agli sfollati. “Lavoriamo da ore – aggiunge Crivello – per la sistemazione e per fornire un pasto caldo ai circa 200 evacuati, insieme al Municipio e alla Protezione civile. Controlleremo se le condizioni saranno tali da permettere il rientro in sicurezza degli abitanti degli altri due palazzi, in via Daneo. Lo sapremo nel corso delle prossime ore“. “Abbiamo deciso questa notte – spiega Massimo Ferrante, presidente del municipio Bassa Val Bisagno – di ospitare gli sfollati in parrocchia e nella casa popolo. Ora tecnici valuteranno se almeno nei due palazzi di fronte possono rientrare. Una parte degli abitanti è ospitata in maniera più strutturata nella bocciofila di corso Montegrappa, dove ospitiamo durante le allerta anche gli sfollati precauzionali nelle zone a rischio. Le famiglie con bambini invece sono accolte in albergo, e alcuni nuclei hanno trovato ospitalità da parenti e amici“.
