Il supermercato all’italiana compie 60 anni, oggi vale 90 miliardi

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Il supermercato all’italiana, uno dei simboli del consumismo moderno, compie 60 anni. E’ passato più di mezzo secolo da quando è iniziato a diffondersi, prima in italia e poi nel resto d’Europa. Si è poi evoluto attraverso i grandi magazzini con corner alimentari a ipermercato, discount, super store, spesa a domicilio, e commerce, fino al supermercato del futuro, presentato da Coop a Expo e in apertura entro l’anno a Milano. Un’idea nata, un secolo fa, oltreoceano dall’innata voglia di libertà dei cittadini Usa: inizialmente per il bisogno di acquisti self service all’insegna della convenienza salva-tempo, adesso alla ricerca di prodotti sempre più biologici. Il primo supermercato al mondo è stato inaugurato il 6 settembre 1916, sotto l’insegna “Piggly Wiggly” a Memphis, in Tennessee attraverso una rivoluzione che ci ha diretti tutti, nei quattro angoli del pianeta, a far la fila nelle casse.

Il debutto del carrello della spesa in Italia risale al 1956 quando a Napoli i magazzini Standa aprirono per la prima volta il settore alimentare. Ma il primo supermercato in Italia è stato aperto nel 1957. L’americano Nelson Rockefeller cercava pionieri nella Vecchia Europa per esportare il supermarket e gli imprenditori Marco Brunelli e i fratelli Bernardo e Guido Caprotti lo convinsero sulle potenzialita’ dell’Italia del boom. Nel capoluogo lombardo in una ex-officina si accesero le luci dell’insegna “Supermarket”, prototipo che darà il nome all’Esselunga, ancora oggi in di viale Regina Giovanna. Ora, secondo una elaborazione Federdistribuzione su dati Nielsen, la Gdo in Italia vale 90,5 miliardi di euro.

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