Viaggi e Turismo: ecco la mappa dei paesi più pericolosi al mondo

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Nel 2016 il mondo sembra non aver confini: e così, attraverso l’uso di un aereo, è possibile raggiungere in poche ore una meta che anni fa appariva come molto più lontana. Le distanze sono relative e spesso, per lavoro o per diletto, ci si sposta in luoghi differenti per usi, costumi, tradizioni, ma anche stili di vita, assistenza sanitaria, viabilità, rischio di terrorismo. Nei giorni scorsi il sito http://www.travelriskmap.com/ ha pubblicato le mappe di pericolosità di tutti i paesi del continente, distinguendo i luoghi per rischio per la sicurezza di viaggio, rischio medico e rischio per la sicurezza stradale. Si tratta di informazioni importanti in un’era in cui ancora, nonostante il progresso, i pericoli di vaccini, terrorismo e viabilità possono influenzare notevolmente la scelta di una meta e le eventuali misure preventive da attuare. Come si evince dalle mappe ogni Paese è rappresentato da un colore che indica il livello di sicurezza: verde, giallo, arancione, rosso e rosso scuro. I paesi più sicuri sono dunque rappresentati in verde, e via via, quando il livello di sicurezza diminuisce, anche il colore diventa più scuro e tendente al rosso.

Per quanto riguarda la mappa relativa alla sicurezza dei viaggi, i paesi più sicuri sono quelli verdi, ossia gli scandinavi nei quali è garantito un notevole livello di sicurezza ed equilibrio politico, con un livello minimo di rischi legati al terrorismo, successivamente in giallo troviamo tutti i Paesi occidentali, come la maggior parte degli Europei, gli Stati Uniti, Cina e Giappone, luoghi in cui la sicurezza funziona bene, ma che non possono ritenersi esenti dal rischio terrorismo, i paesi a rischio medio sono arancioni e tra di loro notiamo la Russia, l’Arabia Saudita ed il Brasile, mentre tra i pericolosi in rosso ecco il Messico, il Venezuela e il Chad, luoghi in cui  i disordini sono spesso violenti e possono essere pericolosi per gli stranieri. Infine in rosso scuro i paesi caratterizzati da un rischio estremo per i viaggiatori, nei quali il controllo del governo, il diritto e l’ordine pubblico sono minimi oppure inesistenti e dove spesso i turisti sono tra le categorie più colpite, come la Siria, l’Afghanistan, la Libia e lo Yemen.

Le altre due mappe evidenziano una situazione pressappoco analoga, salvo delle piccole, ma necessarie differenze. I Paesi comunemente definiti tra i più sviluppati risultano infatti anche più efficienti per trasporti e servizi sanitari, mentre la situazione è carente nei luoghi in via di sviluppo o provati da un clima politico instabile.

In definitiva si tratta di una mappa che offre un utile strumento per i viaggiatori, ma anche un mezzo di analisi globale moderna, un’analisi che rivela un mondo pieno di contraddizioni, in cui al verde del benessere e della stabilità viene contrapposto il rosso delle malattie e della violenza dei conflitti, in cui le distanze si sono accorciate, ma le differenze sembrano evidenti, un mondo insomma sul quale bisogna ancora investire in termini di scienza, politica ed economia.

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