Neppure effettuare i test di caduta dalla stratosfera avrebbe potuto salvare il lander Schiaparelli dall’errore che lo ha portato impattare sulla superficie di Marte: “I drop test pianificati inizialmente non sono stati svolti per una serie di complesse problematiche e sono stati sostituiti con altri test fatti in una speciale galleria del vento della NASA. In ogni caso i drop test non avrebbero messo in evidenza l’anomalia,” ha dichiarato David Parker, direttore dei programmi di volo umano e delle missioni robotiche dell’Agenzia Spaziale Europea.
E’ avvenuta ieri la pubblicazione del documento relativo all’ammartaggio del lander della missione ExoMars, elaborato da una commissione interna che ha ricostruito le dinamiche delle delicate fasi di discesa. Parker ha spiegato in una conferenza stampa che il problema principale è stato identificato in un segnale anomalo inviato dal dispositivo che misurava la velocità di rotazione del veicolo durante la discesa.
In ogni caso, nonostante la distruzione del lander, si è trattato di “un esperimento, e come in tutti gli esperimenti ci sono state cose andate bene e altre andate male. Abbiamo avuto moltissime risposte positive“.
In riferimento alla seconda parte missione prevista per il 2018, Parker ha dichiarato: “Penso che nonostante la perdita di Schiaparelli dobbiamo assolutamente andare avanti perché non c’e’ nessun altro che sta facendo una missione come questa.”