Un patch composto da un polimero che migliora la conduzione degli impulsi elettrici attraverso il tessuto cardiaco danneggiato, riparando il cuore dopo un infarto. E’ la nuova soluzione messa a punto da un team australiano e britannico guidato da Damia Mawad della Unsw di Sydney e Molly Stevens dell’Imperial College di Londra, di cui si parla sulla rivista ‘Science Advances’. Il cerotto flessibile, che ha dimostrato di funzionare molto bene su modello animale, è di lunga durata e ha il vantaggio significativo di poter essere attaccato sul cuore senza la necessità di punti. “Gli attacchi di cuore creano una cicatrice che rallenta e disturba la conduzione degli impulsi elettrici attraverso il muscolo”, spiega Sian Harding dell’Istituto Nazionale Cuore e Polmone dell’Imperial College. “Questo porta a disturbi potenzialmente fatali del ritmo cardiaco. Il nostro cerotto è stato progettato per affrontare questo grave problema”. Il patch è costituito da tre componenti: un film di chitosano, un polisaccaride che si ricava dal guscio di granchio che viene spesso utilizzato come additivo alimentare, il polimero polianilina e l’acido fitico, sostanza che si trova nelle piante e che si aggiunge alla polianilina per attivarne la capacità conduttiva. “Abbiamo dimostrato che il patch rimane stabile e mantiene la sua conducibilità in condizioni fisiologiche per più di due settimane, rispetto alla durata di circa un giorno dei dispositivi usati finora. In più, non ci sono punti di sutura a tenerlo fermo ed è quindi minimamente invasivo e meno dannoso per il cuore”, spiegano gli esperti. Il patch viene fatto aderire al tessuto cardiaco grazie a un laser brevettato dagli scienziati australiani. La parola ora a test sempre più avanzati, fino alle prove cliniche.
Ricerca: arriva il nuovo cerotto che ripara il cuore dopo l’infarto
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