Salute: il virus del Nilo occidentale porta a morti premature anche anni dopo l’infezione

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Arriva un nuovo allarme per gli effetti causati dal virus del Nilo occidentale portato dalle zanzare: l’infezione, anche dopo essere stata superata, potrebbe portare a morti premature dopo anni. E’ la conclusione a cui è giunto uno studio del Baylor college of medicine che ha seguito per 10 anni – dal 2002 al 2012 – circa 4.200 pazienti che erano stati contagiati dal virus.Di questi il 13% e’ morto. “Per anni abbiamo tenuto sotto controllo piccoli gruppi di pazienti, ed abbiamo osservato che molti sono morti prematuramente“, ha detto Kristy Murray, che ha guidato lo studio e lo ha presentato al meeting della Associazione Usa di esperti di malattie tropicali.

Il numero di contagi cambia in base alla stagione, e in genere causa solo sintomi leggeri di tipo influenzale, da cui la grande maggioranza dei pazienti si riprende velocemente. Ma ora la ricerca suggerisce che il virus resti dormiente in qualche cellula dell’organismo, proprio come sembra avvenga per il virus dell’ebola e Zika. “Abbiamo visto tanti pazienti sani la cui salute e’ deteriorata in fretta dopo il contagio con il virus del Nilo“, spiega il rapporto. “Un numero significativo di pazienti e’ morto nei primi 90 giorni, circa il 7% di quelli molto malati (286), sono morti in tre mesi’. Altri 210, inizialmente con sintomi gravi ma poi ‘guariti’, sono morti successivamente per infezioni varie o insufficienza renale. In generale – ha concluso il team del Baylor college of medicine – abbiamo riscontrato un aumento della mortalita’ per svariate cause tra chi aveva meno di 60 anni al momento in cui era stato contagiato“.

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