Salute: l’uso di cannabis raddoppia il rischio di avere la sindrome da crepacuore

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Fumare cannabis può portare al raddoppio delle possibilità di sviluppare la cardiomiopatia da stress, nota anche come sindrome da crepacuore o di tako-tsubo. Un patologia rara, simile all’infarto nei sintomi e che indebolisce temporaneamente il cuore. Lo hanno verificato i ricercatori della Luke’s University della Pennsylvania, il cui studio e’ stato presentato al congresso dell’American Heart Association a New Orleans. Questo tipo di cardiomiopatia si manifesta con dolore al torace, respiro corto, capogiri e a volte svenimenti. I sintomi, causati da un calo della capacita’ del cuore di pompare il sangue, originati generalmente da prolungati stress fisici o emotivi, sono di solito temporanei, ma possono essere la spia di un problema piu’ serio. Chi consuma cannabis e soffre almeno un episodio di cardiomiopatia da stress e’ molto piu’ a rischio di andare incontro ad un arresto cardiaco o aver bisogno di interventi sulle anomalie del ritmo cardiaco, rispetto al resto della popolazione.

Gli effetti della marijuana, specialmente sul sistema cardiovascolare, non sono ancora ben noti – commenta Amitoj Singh, coordinatore dello studio – Con l’aumento degli stati che la legalizzano e la sua disponibilita’, la gente deve sapere che la cannabis puo’ essere dannosa, in alcuni casi, per il cuore e i vasi sanguigni’‘. Una conclusione a cui i ricercatori sono arrivati dopo aver analizzato i dati di 33.343 americani ricoverati in ospedale per cardiomiopatia da stress tra il 2003 e 2011. Dopo aver preso in considerazione diversi fattori di rischio, gli studiosi hanno visto che i consumatori di cannabis hanno almeno un rischio doppio di sviluppare questa patologia rispetto a chi non ne fa uso, oltre ad avere piu’ spesso una storia di depressione, psicosi, disturbi da ansia, alcolismo e abuso di piu’ sostanze. ”Se si usa marijuana e si hanno sintomi come dolore al petto e respiro corto – conclude Singh – e’ bene farsi visitare da un medico per essere sicuri che non si ha una cardiomiopatia da stress o un altro problema cardiaco’‘.

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