San Martino di Tours: detti e proverbi più noti

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L’ 11 novembre è la Festa di San Martino di Tours, uno dei santi più celebri fin dal Medioevo, cui sono connessi tanti detti e proverbi, ancora oggi recitati da Nord a Sud Italia. Nella nostra Penisola sino al secolo scorso, l’11 novembre cominciavano le attività dei tribunali, delle scuole, dei parlamenti; si tenevano elezioni e, in alcune zone, scadevano i contratti agricoli e di affitto. Ancora oggi in molte zone si dice “far San Martino” all’atto di traslocare e sgomberare. La figura del Santo è sinonimo di abbondanza, tanto che in Abruzzo si dice: “Ce sta lu Sante Martino” se in una casa non mancano le provviste. Il giorno di San Martino è tempo di baldoria, favorita dal vino vecchio che, proprio in questi giorni, va finito per pulire le botti e lasciarle pronte per la nuova annata. In Romagna, infatti, si dice: “Par Sa’ Marten u s’imbariega grend e znèn”, ossia “Per San Martino si ubriaca il grande e il piccino”.

SAN MARTINO 3Ed ancora: “Per San Martino si spilla il botticino”; “Per San Martino cadono le foglie e si spilla il vino”; “Per San Martino ogni mosto è vino”. Non mancano i proverbi metereologici: “Se il dì di San Martino il sole va in bisacca, vendi il pane e tieniti la vacca. Se il sole va invece giù sereno, vendi la vacca perché è poco il fieno” che, tradotto, significa: “ Se all’ora del tramonto dell’11 novembre ci sono le nuvole che coprono il sole, si può sperare in un buon raccolto di fieno e di grano e ci sarà il pane da vendere e una vacca grassa, ma se tramonta in un bel cielo sereno, non ci sarà abbastanza fieno per gli animali e sarebbe meglio venderli”. Si diceva che, chi seminava dopo questa data, avrebbe avuto un raccolto misero: “Per San Martino la sementa del poverino”. Chi desiderava avere una vendemmia fruttuosa, doveva sbrigarsi anche a potare e a preparare il terreno attorno alla vite.

SAN MARTINO 4Un noto proverbio, infatti, dice: “Chi vuol far buon vino, zappi e poti nei giorni di San Martino”. Una curiosità: una volta per la Festa di San Martino si svolgeva la fiera più importante di animali con le corna, mucche, buoi, tori, capre, montoni. Sicché la fantasia popolare ha assurdamente promosso San Martino a ironico patrono dei mariti traditi, come ricordano alcuni proverbi: “Per San Marten volta e zira, tot i bech i va a la fira”, “per san Martino volta e gira, tutti i becchi vanno alla fiera”, sostengono i romagnoli; mentre i romani affermano che : “Chi cià moje, tie’ pe’ casa San Martino”!.L’11 novembre era anche il momento in cui si ammazzava il maiale, come accade tuttora in alcuni luoghi della Spagna dove un proverbio rammenta. “A todos nos llega el San Martìn”, e cioè “A tutti ci arriva il San Martino”, nel senso che prima o poi tutti dobbiamo morire. Si dice anche: “Chi non gioca a Natale, chi non balla a Carnevale, chi non beve a San Martino è un amico malandrino”, ma il proverbio più celebre ancora oggi assicura che “L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochinino”: spesso infatti, torna per un po’ il bel tempo quasi estivo.

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