Se al referendum sulla riforma costituzionale “vince il SI, la sanita’ non puo’ che migliorare. Possiamo finalmente cambiare le regole, stabilire in modo chiaro cosa deve fare lo Stato e cosa devono fare le Regioni per garantire il diritto alla salute in modo uniforme su tutto il territorio nazionale“. Lo ha affermato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a Repubblica Tv, sottolineando che “non e’ accettabile che se nasci a Roma, Napoli o Reggio Calabria tu debba avere un certo tipo di cure e analisi e screening in un certo dato lasso di tempo, mentre se nasci a Bologna cure migliori in tempi piu’ rapidi“. “Abbiamo meta’ Italia commissariata perché con il Titolo V la spesa sanitaria e’ ‘splafonata’, finita fuori controllo e adesso meta’ delle regioni sono sotto commissariamento. Non solo cattiva gestione della spesa – ha rilevato Lorenzin – ma anche mancanza di qualita’ dei servizi. Hanno speso tanto e hanno speso pure male“. In questi anni, ha proseguito, “ho scoperto che i cittadini non hanno ben chiaro quali siano le responsabilita’ delle Regioni e quelle dello Stato. Oggi l’organizzazione e la programmazione e’ in capo alle Regioni, sono loro che, banalizzando, fanno come gli pare. Questo ci porta ad avere per un servizio o una patologia trattamenti diversi in ogni regione. I conflitti su chi deve fare e cosa portano a frammentazione e ricorsi“.
Con la riforma, se passa il SI, “cambia invece moltissimo: la competenza esclusiva dello Stato – ha spiegato il ministro – diventano le disposizioni generali e comuni in campo sanitario, come i piani diagnostici terapeutici. Con la riforma e’ il ministero che insieme ai medici, alle societa’ scientifiche stabilisce il percorso, uno, che e’ valido per tutti e devono tutti adeguarsi“. Le Regioni, ha concluso, “mantengono le funzioni di organizzazione della gestione dei servizi sanitari, ma in caso di mancata attuazione delle norme generali dettate dallo Stato e che garantiscono gli standard piu’ elevati dei livelli di assistenza, il Governo puo’ esercitare il potere sostitutivo“.