Il songino, scientificamente noto come Valerianella olitoria, appartenente alla famiglia delle Valerianaceae, si caratterizza per il sue foglioline verdi e tondeggianti disposte a rosetta.
Dal sapore dolce e equilibrato, questa pianta erbacea, che cresce spontaneamente in prati e terreni sabbiosi, pur essendo coltivata anche negli orti, ha numerose proprietà benefiche: previene l’anemia, l’aterosclerosi, rinforza i vasi capillari, è un toccasana contro le malattie cardiovascolari, riducendo il rischio di infarti. Consigliata nei casi di stanchezza dovuta al cambio stagionale, il songino è digestivo, rinfrescante, disintossicante e diuretico, riducendo il bruciore di stomaco, lenendo le ulcere, contrastando la stitichezza, stimolando le attività di fegato, intestino e reni e combattendo naturalmente la cellulite.
Indicato per chi soffre di anemie leggere, a patto che la carenza sia di origine alimentare, è ipocalorico (contiene solo 20 calorie per 100 grammi), mineralizzante, in particolare contenendo ferro e potassio, rivitalizzante, vitaminico, contenendo buone dosi di vitamina C, che rafforza il sistema immunitario, ed E, di cui è noto il potere antiossidante, oltre che acido folico, di fondamentale importanza per lo sviluppo della rete nervosa e neurale del feto.
Apprezzato nelle diete vegane e vegetariane, il songino si sposa benissimo con un’infinità di alimenti: le sue foglie delicate, crude, si legano benissimo ad altre insalatine, oltre ad essere largamente apprezzate con fragole, pere, melone, formaggi magri, semi vari e legumi lessi. L’infuso di foglie di songino, invece, dolcificato con poco miele di tiglio o fiori d’arancio, concilia il sonno, in particolare dopo una cena pesante. Per prepararlo occorre semplicemente lasciare in infusione per 10 minuti, in acqua bollente, 10 foglie.