Manovre di calibrazione per la sonda Solar Dynamics Observatory (SDO). L’occhio della NASA puntato sul Sole ha guardato per sei ore su e giù e poi lateralmente, come se stesse disegnando nello spazio un enorme segno “più”.
Durante questo periodo, ha prodotto alcuni scatti insoliti. Le immagini, catturate ogni 12 secondi, mostrano, infatti, il Sole che appare e scompare, come se volesse nascondersi. Ogni immagine è ottenuta all’ultravioletto. Per renderla visibile ai nostri occhi, è stata poi appositamente colorata di rosso.
Queste manovre vengono in genere eseguite dalla NASA due volte l’anno, con lo scopo di calibrare gli strumenti del telescopio solare. Le improvvise virate effettuate nei giorni scorsi riguardano, in particolare, l’occhio ultravioletto EVE, Extreme ultraviolet Variability Experiment, che fornisce preziose informazioni su come la radiazione UV del Sole influenza il clima terrestre.
Lanciata l’11 febbraio del 2010 da Cape Canaveral con un vettore Atlas V, la sonda SDO fa parte del programma NASA Living With a Star (LWS). Rappresenta un punto di osservazione ravvicinato e privilegiato sulla nostra stella. Il suo sguardo costantemente puntato sul Sole permette, infatti, di studiare come la sua attività, ad esempio le violente tempeste solari, influenza la vita sulla Terra e al di fuori della sua atmosfera, con particolare riferimento alle missioni degli astronauti e alle comunicazioni satellitari. SDO raccoglie dati ogni giorno. Mantenendosi in orbita geostazionaria, immagazzina una mole di informazioni tale da riempire un cd ogni 36 secondi.