Spesso intorno alla speleologia aleggia, da parte di chi non la conosce, un’aurea di mistero e sospetto. Da alcuni viene vista come uno “sport estremo”, con tutte le conseguenze che questo porta. In realtà la speleologia è molto di più, e permette di valorizzare il nostro territorio oltre che salvaguardarlo. Migliaia di speleologi e speleologhe italiani, portano avanti da oltre un secolo un importante lavoro di esplorazione geografica del sottosuolo, l’unico luogo della Terra rimasto ancora parzialmente inesplorato.
Le grotte, che si aprono in ambienti carsici, sono l’ultima frontiera dell’esplorazione geografica nel mondo. In Italia se ne scoprono ogni anno di nuove, grazie all’attività di gruppi speleologici coordinati da associazioni e federazioni riconosciute dallo Stato e dalle Regioni.
L’iniziativa promossa in questi giorni dalla Regione a Statuto Speciale del Friuli-Venezia Giulia, è un ulteriore conferma dell’importanza della speleologia come attività di conoscenza e valorizzazione del territorio. Nella regione del Carso infatti, sono stati stanziati 230 mila euro per la copertura delle spese per lo svolgimento delle attività speleologiche di esplorazione delle cavità regionali, per la formazione, per la didattica, per la gestione delle sedi e per l’acquisto di attrezzature tecnologiche. Questi fondi saranno erogati alle associazioni ed ai gruppi speleologici regionali che ne faranno richiesta secondo una graduatoria che riconoscerà le attività effettuate dagli stessi, valorizzando il merito e l’impegno dei soggetti richiedenti.
Particolare soddisfazione è stata espressa dalle associazioni e dai gruppi speleologici locali.