Oltre alle nevicate e ai piccoli “blizzards”, come quello che ha interessato l’area di San Pietroburgo nella serata di ieri, l’interazione tra il fronte caldo in risalita dal Baltico e la fredda ventilazione orientale in azione nei bassi strati, tra le pianure della Russia europea, le Repubbliche Baltiche e il Golfo di Finlandia, ha dato origine anche all’insidioso fenomeno del “gelicidio”, meglio come “pioggia ghiacciata” o “pioggia gelata”. Nella tarda serata di ieri un importante evento di “gelicidio”, probabilmente pure il primo della stagione per il continente europeo, ha interessato proprio la città di Mosca, dove strade, alberi, palazzi e macchine sono state ricoperte da una sottilissima patina di ghiaccio “vitreo”, molto pericolosa, soprattutto per la circolazione stradale. In alcuni quartieri di Mosca l’evento è stato davvero significativo, tanto da lasciare sul terreno uno strato di ghiaccio spesso un paio di centimetri.
Dopo l’iniziale nevicata, con valori termici di poco inferiori ai +0°C, l’afflusso in quota di aria sempre più mite e umida, da SO, richiamata da una depressione posizionata sulla Bielorussia, ha causato un significativo aumento delle temperature fra i medi e bassi strati della troposfera. Come capita spesso da queste parti, specie in situazioni sinottiche particolari come quella attuale, si è venuta a sviluppare una particolare configurazione barica, che ha visto protagonista un afflusso, in quota, di masse d’aria più miti e umide che hanno cominciato a scorrere sopra lo strato d’aria molto fredda e pesante, preesistente nei bassi strati, dove invece insisteva un moderato flusso da E-SE e Est che pilotava aria decisamente fredda, d’estrazione polare continentale.
Difatti nei giorni precedenti la ventilazione orientale, da E-NE e Est, che pilotava masse d’aria piuttosto fredde d’estrazione polare continentale nei bassi strati, ha contribuito a far scivolare le temperature sotto la soglia degli +0°C fino a bassa quota. Ma in quota, al di sopra di questa avvezione fredda continentale nei bassi strati, al contempo era affluita aria decisamente più mite proveniente dai quadranti meridionali, in arrivo dalla Romania e dall’ovest dell’Ucraina.
Lo scorrimento in quota, nella media troposfera, di parte di queste masse d’aria più miti, poco sopra lo strato di aria fredda polare continentale che si era accumulato precedentemente sulle pianure della Russia europea, ha riempito la colonna d’aria sovrastante di aria più temperata, trasformando la neve in pioggia. In sostanza dalla base delle stesse nubi, date le temperature di poco positive, è caduta la pioggia che è rimasta inalterata fino al contatto con il suolo, decisamente molto più freddo.
Le gocce di pioggia, prima di toccare il suolo, si congelano se le temperature di questo (e il sottile strato d’aria sovrastante) rimangono sottozero (sotto il punto del congelamento). Si è così formato il “gelicidio”, noto anche come “pioggia congelatasi” o “pioggia gelata”. In queste circostanze a causa della cosiddetta “sopraffusione”, ossia il processo di raffreddamento di un liquido al di sotto della sua temperatura di solidificazione senza che avvenga effettivamente la solidificazione stessa, le gocce di pioggia possono cadere in forma liquida attraversando uno strato di aria con temperature inferiori ai +0°C per poi gelare istantaneamente una volta impattato sul terreno.
Il “gelicidio” è un fenomeno atmosferico molto pericoloso, poiché causa di numerosi disservizi dato che può provocare la caduta di rami anche di grande spessore nonché la rottura di cavi elettrici, con conseguente interruzione dell’illuminazione pubblica, problemi alle comunicazioni telefoniche e alla circolazione per il fondo stradale scivoloso. Da notare come ieri, nei dintorni del centro di Mosca, è caduta pioggia ghiacciata con una temperatura di -1°C -0,5°C, mentre in altre località dell’Oblast’ della capitale russa il fenomeno si è manifestato con temperature scese sotto i -2°C. Segno di come nei bassi strati resisteva un solido “cuscino freddo”, ben incastonato in prossimità del terreno innevato, ha reso inevitabile il fenomeno del “gelicidio”, con i conseguenti disagi che esso può comportare in una metropoli come Mosca.