Incerti a causa delle nuvole, alla fine la Superluna non ha deluso le aspettative e ha dato uno splendido spettacolo. C’era grande attesa, anche perché da giorni è diventato un tormentone sui social network. “Non è di per sé un evento astronomico eccezionale, ma una curiosità popolare che deriva dal fatto che la luna piena si trova alla minima distanza da Terra. Vale a dire che la vediamo un po’ più grande un po’ più vicina”, ha detto l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. Ciò accade perché l’orbita che la luna percorre attorno alla Terra ha la forma di un’ellisse, quindi i punti nei quali raggiunge la massima vicinanza (perigeo) sono più vicini alla Terra di ben 50.000 chilometri rispetto al punti più distanti (apogeo).
Inoltre la Superluna di stasera avrà un altro plus: sarà piena appena due ore dopo aver superato il perigeo, il che la farà sembrare più grande del 14% e più luminosa del 30% rispetto ad ogni altra luna piena dal gennaio 1948 ad oggi. Molti hanno colto l’occasione per parlare del cielo e di astronomia, come nelle serate di osservazione organizzate a Roma dall’astronomo e divulgatore Stefano Giovanardi e all’associazione Accademia delle Stelle, o come l’evento che l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) ha organizzato a Napoli, presso l’Osservatorio di Capodimonte. Ma soprattutto questa Superluna è diventata una star dei social, da Facebook a Twitter, con foto mozzafiato e battute, come quella che a coloro che non riescono a fotografare la Superluna a causa del cielo coperto si consiglia di “farlo in un altro giorno con un po’ di zoom”. Non mancano poi coloro che vogliono per forza cercare un nesso catastrofista con i disastri naturali, come il terremoto in Nuova Zelanda. Per Nicolò Conte, dell’associazione Stellaria di Perinaldo (Imperia), la Superluna è l’occasione per “incuriosire qualcuno a scoprire il mondo dell’astronomia”. La pensa così anche l’astronomo e divulgatore Stefano Giovanardi. “Non è immediato – osserva – riuscire a cogliere la lieve differenza che c’è tra una normale luna piena e una Superluna“. Un ‘trucco’ efficace e attuabile da tutti, ha aggiunto, è quello proposto nel film “Melancholia“, dove il diametro del pianeta che si avvicinava in una pericolosa rotta di collisione con la Terra veniva misurato con un cerchietto di fil di ferro. Volendo lo si potrà testare durante la prossima Superluna, in arrivo tra appena un mese, nella notte fra il 13 e il 14 dicembre. Allora, però, la superluna sembrerà un po’ più piccola perché raggiungerà la fase piena dopo un’ora dal passaggio al perigeo. Per uno spettacolo ancora più bello occorrerà attendere il 25 novembre 2034, quando la luna sarà piena a soli dieci minuti dopo il passaggio alla distanza minima con la Terra.