Non solo tecniche e materiali moderni. Per la messa in sicurezza antisismica si può guardare al passato, ad esempio alla casa baraccata, nell’ambito del regolamento antisismico europeo del 1785, adottato nel regno di Ferdinando IV di Borbone dopo il sisma del 5 febbraio 1783 che vide, tra le zone più colpite, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Catanzaro.
I Borbone crearono la casa baraccata, un’abitazione antisismica che per il CNR è un modello ancora valido, in grado di salvare molte vite in caso di terremoto. Tale modello prevede l’inserimento di una struttura tridimensionale in materiale ligneo nelle murature in materiale lapideo. Si tratta, quindi, di un sistema costruttivo in grado di scongiurare il collasso strutturale.
I Borbone, senza ricorrere a container o baracche, tenendo conto delle competenze locali delle maestranze e dei materiali reperibili in loco, grazie all’inventiva dell’ingegnere Francesco La Vega, hanno realizzato la casa baraccata, dove il legno rappresenta l’armatura interna, in grado di resistere alle sollecitazioni sismiche.
Tale abitazione si ispira a tecniche costruttive antiche: già i Romani usavano l’Opus craticium, muratura leggera costituito da un telaio portante di legno poggiato su uno zoccolo in muratura riempito da argilla. La Vega aveva avuto modo di osservare tale tecnica costruttiva presso gli scavi di Pompei ed Ercolano. La casa baraccata si ispira, inoltre, ad alcuni sistemi costruttivi calabresi, tipo quello del Palazzo del Conte Nocera, a Filogaso, in provincia di Vibo Valentia, rimasto indenne al terremoto del 1783. Un precursore della casa baraccata potrebbe essere la gaiola pombalina, che prende il suo nome dal Marchese di Pombal, adottata dopo il terremoto di Lisbona del 1755.
Soluzioni simili sono state impiegate in Turchia, le himis, rimaste in piedi nel terremoto del 1999. Tra le altre innovazioni del regolamento: previsione di consistenti sezioni stradali (6-8 metri le secondarie, 10-13 metri quelle principali), piazze maggiori per il mercato e altre piazze minori, commisurando tali spazi alla popolazione, in modo che potessero fungere anche da utili posti di rifugio in caso di emergenza. Spesso nelle città colpite da forti terremoti ci si ritrova di fronte uno scenario di desolazione e crolli di edifici con strutture in calcestruzzo armato in quanto costruiti male. La casa baraccata, nonostante i secoli, è uno modello antisismico ancora valido.