Prime agibilita’ di edifici, e quindi prime ripartenze commerciali, fuori dalla ‘zona rossa’ di Norcia, dove comunque resta sempre inaccessibile il centro storico ed e’ evidente il colpo subito da un’economia basata su turismo, commercio e agricoltura. Tra chi, pero’, puo’ adesso riaprire c’e’ il Caffe’ Parigi, che ha sede lungo le mura, sul tratto esterno. “Ho avuto dalle autorita’ l’agibilita’ dell’edificio ieri sera, ora sto pulendo il locale perche’ il Terremoto ha distrutto bottiglie, bicchieri, stoviglie e spostato le attrezzature e gli arredi. Ma domani mattina riapro”, dice il titolare Andrea Coccia mentre offre caffe’ ai paesani. “E’ l’unica che posso fare ora”. Poi spiega: “L’edificio e’ risultato integro dopo l’ispezione, cosi’ come le abitazioni ai piani superiori, che pero’ hanno l’accesso dalla zona rossa e quindi per il momento non sono raggiungibili. Credo di essere uno dei pochi ad aver avuto l’agibilita’ finora”. L’okay e’ stato dato dai tecnici della protezione civile dell’Umbria e dai vigili del fuoco dopo una verifica strutturale. E’ il terzo bar che riapre a Norcia, che nel centro conta una novantina di attivita’ commerciali, di cui alcune andate completamente distrutte. Un altro bar ha riaperto vicino alla Porta Ascolana, anche questo ricavato lungo le mura, crollate per lunghi tratti del perimetro. Via libera anche per un chiosco a ridosso del centro, mentre nella zona industriale hanno potuto ripartire le attivita’ di un caseificio e di una norcineria. “Norcia riparte, anche cosi’, con queste prime riaperture – dice il vicesindaco Pierluigi Altavilla – Dove gli edifici hanno l’agibilita’, le attivita’ economiche riprendono. Questi sono segnali essenziali per ricominciare, ma ce ne aspettiamo altri”.
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Terremoto, l’economia di Norcia riparte dai primi edifici agibili dopo il sisma
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