Terremoto, l’UE pronta ad aiuti concreti: “aspettiamo le richieste dell’Italia”

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Non e’ solo questione di ‘zerovirgola’ e conti pubblici. Ci sono altri modi “concreti” in cui l’Ue e’ “pronta ad aiutare” l’Italia per far fronte all’emergenza terremoti, che da fine agosto sta martoriando le regioni del Centro. Tocca pero’ a Roma attivare i diversi meccanismi, presentando le richieste a Bruxelles dove finora non ne e’ giunta nessuna. La complessita’ della situazione, con le scosse continue e molte aree colpite piu’ volte, suscitano “grande preoccupazione” alla Commissione Ue, che resta “a disposizione delle autorita’ italiane”. Mentre continuano i negoziati sul fronte della manovra, le “misure concrete” di cui puo’ beneficiare l’Italia sono il meccanismo di protezione civile, i servizi di Copernico, il Fondo di solidarieta’, il Piano Juncker e la riprogrammazione dei fondi Ue.

– MECCANISMO PROTEZIONE CIVILE. Consente alla Commissione di coordinare gli aiuti provenienti dagli altri Paesi e di cofinanziare le spese di trasporto. La Protezione civile italiana, sin dal sisma del 24 agosto, ha informato Bruxelles che finora non e’ necessaria assistenza internazionale. Il meccanismo fu utilizzato per l’Aquila nel 2009.

– SERVIZI DI COPERNICO. L’unica richiesta italiana finora inoltrata a Bruxelles e’ stata per l’accesso al Servizio di gestione delle emergenze di Copernico, che consente di realizzare mappe satellitari per la valutazione dei danni. Solo per le ultime scosse sono state fornite 44 mappe.

– FONDO DI SOLIDARIETÀ. Puo’ essere attivato su richiesta dell’Italia entro 12 settimane dal disastro, una volta quantificati i danni diretti. L’Italia ora ha tempo sino al 16 novembre per presentare la domanda per il primo sisma del 24 agosto. Per le altre scosse, anche se hanno colpito in parte le stesse zone, Bruxelles si sta orientando verso domande separate. Gli aiuti possono essere utilizzati esclusivamente per le operazioni d’emergenza: ripristino delle infrastrutture, assistenza agli sfollati, protezione del patrimonio culturale, operazioni di pulizia. Per il terremoto in Molise l’Italia aveva ricevuto 30,1mln, per l’Abruzzo 493,8mln, per l’Emilia 670,2mln.

– EFSI. Il Fondo per gli investimenti del Piano Juncker puo’ essere utilizzato per le operazioni di piu’ lungo respiro come per esempio il piano Casa Italia. Tramite partnership pubblico-private, via piattaforme di investitori e progetti con modalita’ precise di distribuzione degli utili che Bruxelles ha definito in linee guida il 29 settembre, il cofinanziamento pubblico puo’ essere escluso dal computo del deficit.

– RIPROGRAMMAZIONE FONDI UE. I fondi Ue assegnati alle Regioni possono essere riprogrammati per rispondere alle nuove esigenze legate a ricostruzione e prevenzione antisismica, non solo per quanto riguarda il periodo 2014-2020 ma a partire gia’ da quelli 2007-2013 ancora non spesi la cui scadenza di utilizzo e’ il 31 marzo 2017. L’Abruzzo, per esempio, dopo il terremoto del 2009, e’ l’unica regione italiana ad aver utilizzato i fondi Ue per lo sviluppo regionale, all’interno del programma ‘Ambiente’, per misure anti-rischio (tra cui 17 scuole) per 12mln di euro complessivi, oltre a 52,8mln per interventi post terremoto su infrastrutture, patrimonio, sostegno a imprese e turismo.

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