Il terremoto che ha colpito la Nuova Zelanda è stato rilevato dalle reti sismiche mondiali. Inizialmente stimato di magnitudo 7.4 dall’Istituto Geologico statunitense USGS (mentre per il sito neozelandese Geonet era 6.6), successivamente i dati hanno consentito di classificarlo di magnitudo fra 7.9 e 8.1, come stabilito e confermato dall’INGV. L’epicentro del terremoto è stato localizzato a 91 km a nord di Christchurch ma, data le caratteristiche della faglia attivata, ha spiegato il sismologo dell’Ingv Alessandro Amato, si è messo in movimento il fondale oceanico, e ciò a portato alla generazione di uno tsunami. “E’ stato un terremoto non troppo profondo (circa 10 chilometri) ma molto esteso,” ha spiegato l’esperto.
La Nuova Zelanda si trova infatti su una faglia che ogni anno si sposta di circa 4 centimetri, ecco perché si tratta di un’area fortemente sismica. La scossa rilevata alle 12:03 ora italia è stata fra le più potenti registrate negli ultimi anni: si ricordi che il sisma magnitudo 7.9 che ha colpito il Nepal il 25 aprile 2015, ha causato danni enormi e ingenti perdite umane nella capitale Kathmandu e nelle zone limitrofe (morirono oltre 4 mila persone, e i feriti furono oltre 7 mila).
Christchurch in particolare ha affrontato due forti sismi: il 3 settembre 2010 e il 22 febbraio 2011. Nel primo caso si trattò di un sisma magnitudo 7, che causò pochi feriti, nel secondo si trattò di una scossa magnitudo 6.3: morirono 185 persone e i feriti furono oltre mille.