Nel Mare Adriatico sono attualmente attive 12 concessioni per l’estrazione di idrocarburi, da parte delle società Eni ed Edison, mentre nella regione Marche, secondo i dati ufficiali ministeriali risultano ben 26 concessioni in uso. Simili azioni di estrazione possono causare sismi, quali quelli che stanno recentemente colpendo l’Italia Centrale?
Il sottosuolo terrestre è in continuo movimento: difatti sulla Terra si registrano quotidianamente sismi di piccola e grande entità.
È altresì vero che non tutte le scosse presentano una causa naturale: alcune di esse sono causate dall’uomo; la comunità scientifica parla in questo caso di «sismi indotti» o di «sismicità indotta», un fenomeno spesso causato da interventi tecnici di grande portata effettuati nel sottosuolo.
Si tratta, con qualche rara eccezione, di terremoti di piccolissima entità (1-2 della scala Richter), praticamente impercettibili in superficie dall’uomo e che dunque non creano alcun danno in superficie.
Tali fenomeni si sono verificati ad esempio in Svizzera: qui i terremoti causati dall’uomo sono noti principalmente per il loro legame con i progetti geotermici: nel 2006 l’acqua iniettata ad alta pressione per estrarre gas naturale nel sottosuolo ha causato a Basilea un sisma di magnitudo 3.4 mentre nel 2013 si è verificato un terremoto di magnitudo 3.5 nei pressi di San Gallo.
Oppure negli Stati Uniti nel gennaio del 2015 la faglia che attraversa Dallas e la vicina città di Irving ha provocato un terremoto di magnitudo 3,6 a meno di dieci chilometri di distanza da un pozzo di iniezione.
La vera causa dei sismi che stanno flagellando l’Italia centrale negli ultimi mesi è da ricondurre alla “Placca Adriatica”, nota anche come “Placca Apula”, una zolla della crosta terrestre piuttosto piccola, che comprende parte dal mare Ionio, dell’Adriatico e i settori settentrionale e orientale della Pianura Padana e alcune aree delle Alpi meridionali ed orientali.
Questo è il “motore” dei terremoti degli ultimi due mesi. In effetti i sismi che fanno tremare l’Italia (e non solo ovviamente) si manifestano molto frequentemente e fanno sì che il nostro paese sia tra i paesi più sismici del mondo. Ebbene, questa placca si sta muovendo verso nord nord-ovest e contemporaneamente ruota in senso antiorario sotto la spinta della “Placca Africana”.
In termini propriamente geologici, si tratta di una parte della Placca Africana, dalla quale l’Apua si è staccata durante il Cretaceo, circa 100 milioni di anni fa: attualmente si sta muovendo al di sotto della placca che comprende parte degli Appennini e parte del Mar Mediterraneo, sta cioè andando in subduzione.
Inoltre spiega il sismologo Amato (Ingv): “E’ un processo geologico che dura da centinaia di migliaia di anni, la causa è l’allontanamento del Tirreno dall’Adriatico“. Aggiunge poi: “Le due parti si allontanano con una velocità media di circa 5 millimetri ogni anno”.
E non stiamo qui a ricordare tutti gli eventi che nell’ultimo secolo, che geologicamente sono un nano secondo, hanno fatto tremare l’Italia!
Possiamo dire a chi tende a collegare un evento in grande scala come quello che sta coinvolgendo il centro Italia con le trivellazioni in mare, che sta soltando alimentando l’ennesima bufala anti scientifica.