Restituire un po’ di normalità ai bambini la cui vita è stata stravolta dal terremoto, garantendo loro la possibilità di continuare a praticare lo sport preferito, allenarsi e partecipare ai tornei, anche lontano da casa. E’ l’obiettivo di un’iniziativa promossa dal Coni regionale delle Marche, grazie alla collaborazione con il Coni nazionale: avviata dopo il terremoto di agosto nel Centro Italia, verrà implementata dopo le nuove scosse dei giorni scorsi. “L’idea è nata dal fatto che molte famiglie di Accumoli, Arquata e Amatrice si sono trasferite nella zona di San Benedetto del Tronto – racconta all’AdnKronos Salute Mauro Zallocco, segretario regionale del Coni Marche – Così il presidente regionale Germano Peschini e il delegato di Ascoli Piceno Armando De Vincentis hanno pensato di intervenire con un aiuto concreto, per consentire ai bimbi colpiti dal sisma di continuare a fare sport”, anche se lontani da casa. “Si tratta di un’iniziativa lodevole, dal punto di vista della salute fisica e dell’equilibrio psicologico dei ragazzi – sottolinea il pediatra di Milano Italo Farnetani, ordinario dell’università internazionale Ludes di Malta – Infatti l’attività fisica è fondamentale nel periodo della crescita per uno sviluppo armonico dei giovanissimi, l’impegno allontana la noia e la ‘ruminazione’ di idee angosciose e di paure. Inoltre, tornare a fare lo sport amato – assicura il pediatra – restituisce un po’ di normalità alla vita quotidiana di bambini che hanno dovuto lasciare casa e radici”. Ma come è stato organizzato il progetto? “E’ stato eseguito un monitoraggio per individuare tutti i bambini e ragazzi di 7-18 anni coinvolti e trasferiti dalle zone colpite a San Benedetto, per capire che tipo di sport facevano prima del terremoto e che cosa poteva interessare loro – spiega Zallocco – Poi abbiamo chiesto alle società sportive di San Benedetto di ospitare questi giovanissimi e consentire loro di allenarsi nella disciplina preferita”. “Dal canto nostro – continua il segretario regionale del Coni Marche – siamo intervenuti sostenendo queste società sportive con materiali o con un contributo economico”. Una società di Arquata, ad esempio, ha chiesto di sovvenzionare i trasferimenti dei ragazzi in bus navetta per gli allenamenti e le partite, altre società hanno ricevuto un contributo economico. “Il tutto grazie a una somma di 20 mila euro messa a disposizione dal Coni nazionale, a cui di recente abbiamo chiesto un ulteriore contributo dopo le nuove forti scosse, che hanno costretto altre famiglie a lasciare la loro casa”, prosegue Zallocco. Recentemente, inoltre, il Coni nazionale ha stanziato fondi da 500 mila euro per riqualificare le strutture sportive delle zone danneggiate. “Se è importante dare continuità, e dunque cercare di far continuare l’attività fisica fatta prima del sisma, è fondamentale tener conto delle preferenze dei ragazzi – raccomanda Farnetani – Per chi è indeciso, invece, suggeriscono sport di squadra come il calcio per i maschi e la pallavolo per le femmine”. Nella prima fase del progetto, comunque, sono stati coinvolti 48 bambini e ragazzi, maschi e femmine, di 7-18 anni. “Abbiamo previsto un contribuito di circa 10 euro a ragazzo a lezione l’ora, per due ore a settimana, dal 1 novembre al 18 giugno. In media – conclude Zallocco – Il contributo per ogni ragazzo sarà di 335 euro. Ma siamo pronti ad estendere il progetto, anche in seguito alle nuove scosse” che hanno colpito il Centro Italia. Per aiutare i giovanissimi delle zone sconvolte dal sisma a ritrovare, attraverso lo sport, un po’ di normalità.
Terremoto: sport assicurato ai bambini dopo il sisma, iniziativa nelle Marche
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